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L’albergo del libero scambio

Basta andare alle dichiarazioni solenni di quindici giorni fa, volgerle nel loro esatto opposto ed avremo la posizione attuale dei leader dei principali partiti.

Questo giro lo ha cominciato Salvini, che dopo aver giurato di far durare il governo quattro anni, lo ha fatto cadere appena incassato il decreto sicurezza bis. Così i sui social è stato investito da una valanga di insulti di militanti on line dei Cinquestelle, che hanno riservato a lui tutte le offese dalle quali prima lo difendevano sdegnati.

A loro volta, il supremo Leader e poi tutto il politburo pentastellato hanno aperto ad un governo con il PD. “Mai coi ladri di bambini di Bibbiano”, aveva da poco proclamato Di Maio. A cui ha fatto eco subito Renzi, sì proprio lui che minacciava scissioni dal PD se si fosse aperto al M5S. Ora la scissione la vuol fare per governare con Grillo e Di Battista.

Berlusconi tace perché in realtà ha pronti contemporaneamente due piani, opposti. Se Salvini firmerà la resa e si inquadrerà di nuovo nel classico centrodestra, sarà duramente in campo contro l’inciucio. Se invece il capo leghista volesse ancora andare da solo, allora di quell’inciucio Berlusconi sarebbe grande sponsor.

Come il capo di LeU – ma esiste ancora? – Grasso, che ha già annunciato voto favorevole al “governo di scopo”.

Meloni urla contro l’inciucio, ma anche contro Salvini se volesse non allearsi con lei… in questo caso sarebbe fieramente avversa ad un governo Renzi-Di Maio, sperando però che esso nasca e duri il tempo necessario per far cambiare idea al capo leghista.

Il quale a sua volta l’ha già cambiata su UE e finanziaria. Accusato di volere il voto per scappare da una legge di bilancio lacrime e sangue, preparata dagli impegni che egli stesso ha sottoscritto con Bruxelles, ora Salvini cambia registro. La UE diventa amica, l’euro bellissimo, la prossima finanziaria sarà scritta con il sorriso di Ursula von der Leyen.

Del resto Fitch ha appena fatto sapere che un governo con una maggioranza compatta, se continuasse con le “riforme”, sarebbe ben visto dagli investitori. E Salvini ha subito messo la giacca blu sopra il costume da bagno del Papeete Beach e vantato il consenso della finanza internazionale. Che evidentemente ha lanciato un’OPA al miglior offerente su tutta la politica nazionale.

Tutti tradiscono tutti e tutti vogliono l’approvazione del potere finanziario, questi i principi guida dei leader dei partiti che stanno in parlamento.

Ecco, a questa politica noi piccola comunità di Potere al Popolo siamo completamente e con pieno disgusto estranei. Noi siamo fuori e contro rispetto ad essa, anche se tanti così ci possono dire: “così non contate niente”. Ma anche voi che seguite i grandi leader non contate niente, potete solo applaudirli mentre compiono le loro svolte.

È vero, noi oggi siamo fuori da questa politica, che a sua volta è estranea a ciò che noi consideriamo vera politica. Quella prefigurata dalla nostra Costituzione, che oggi tutti i leader ignorano i stravolgono.

Noi non entreremo mai in questa politica attuale che sembra l’Albergo del Libero Scambio.

O la rovesceremo o ne resteremo avversi, e le nostre bandiere, che oggi sventolano in piazza contra Salvini, ci saranno anche contro chiunque continui questa sporca politica, comunque si chiami e presenti, chiunque tradisca.

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1 Commento


  • Nicola Vetrano

    In questo articolo tutte le ragioni per le quali, pur apprezzandone la personale coerenza e le battaglie svolte fino in fondo nel sindacato, non condivido non tanto la linea politica, ma proprio l’impostazione politica del compagno Giorgio Cremasch
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