Menu

Vincenzo libero! E’ una questione morale

Vincenzo è un compagno con un cuore grande come un polmone. La sua unica colpa? La coerenza ed aver vissuto in uno Stato clemente quanto il più bastardo degli Inquisitori.

Lui, ma non solo lui, sta pagando un prezzo elevatissimo, per ciò che successe ormai 18 anni fa, nel luglio 2001e qualche anno dopo l’11 marzo del 2006.

Non c’è formalmente il reato di “ribellione allo stato delle cose presenti” ma, dietro le frasi di sentenze infami come quelle che ha subito, ci sta proprio questo: ti sei ribellato, non hai poi abbassato la testa ed hai mantenuto un atteggiamento dignitoso durante la detenzione ed i processi? Bene allora vogliamo la tua testa, e ti inviamo dei novelli “cacciatori di schiavi fuggiaschi”, dopo averti rovinato la vita.

Ho molti ricordi di Vincenzo ed anche dei presìdi sotto al carcere, come quello del capodanno del 2002, che finì con una violenta carica della polizia a Genova; o fuori da Bollate nel 2006, quando riuscimmo ad appendere uno striscione così in alto che hanno dovuto brigare non poco a toglierlo.

Vincenzo e gli altri pagano per quelle trecentomila persone che erano in piazza in quei giorni – ognuno con le sue pratiche ed i suoi obiettivi – e quelle centinaia di persone che, a qualche giorno dall’anniversario della morte di Dax, nel 2006, volevano impedire una sfilata neo-fascista nel centro di Milano, autorizzata dalle autorità competenti.

E Genova e Milano non sono stati, a gradi ed intensità diverse, proprio due pranzi di gala. Ma come può essere, quando decidi di determinare un piano politico contro delle forze dell’ordine che trattano una città come se fosse un “territorio occupato” e I manifestanti come il “nemico interno” di una guerra civile non dichiarata?

Abbiamo seguito insieme e con altri le fasi finali del processo di primo grado contro i manifestanti contro il G8 e quelle di Milano, e ricordo le tue parole in aula a Genova quando rifiutavi di essere messo sullo stesso piano di “persone” che hanno esercitato violenza su persone inermi a terra come le forze dell’ordine, e tutta la galleria degli orrori della macelleria messicana della Diaz e di Bolzaneto.

Era una questione morale, innanzitutto. Quello fu il vero scandalo…

La “cattura” di Vincenzo ci pone di fronte alle nostre responsabilità nei suoi confronti e degli altri e altre, e di uno Stato di polizia rafforzato da due “pacchetti sicurezza” e dal clima giustizialista che si respira…

È una questione, innanzitutto morale.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *