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Manager superpagati e operai a rischio. Esplode la rabbia dei lavoratori ex Embraco

La misura era colma e i fatti insopportabili. Questa mattina è scattato uno sciopero improvviso alla ex Embraco nello stabilimento di Riva di Chieri a rischio chiusura. I cancelli sono stati bloccati e i lavoratori hanno incrociato le braccia.

La giusta rabbia è stata scatenata dalla diffusione di notizie relative agli stipendi d’oro dei manager della Ventures, il gruppo subentrato nel controllo dell’azienda con l’obiettivo di “rilanciarlo”.

L’odioso paradosso è che la produzione nello stabilimento di Chieri è ancora ferma ma tra le prime decisioni prese dai vertici aziendali ci sarebbero quelle di affidare a loro stessi delle laute consulenze mensili, del valore oscillante tra 24mila e 75mila euro. Il denaro sarebbe proveniente dal fondo di 50 milioni lasciato dalla Whirlpool, che però era destinato ai lavoratori che devono rientrare in fabbrica.

Al momento, ancora nessuna traccia dell’avvio della produzione di robot per la pulizia di pannelli solari, bici elettriche e altro. Solo 187 lavoratori hanno fatto rientro in fabbrica, a fronte dei 413 occupati prima dell’inizio della crisi.

In programma c’è una manifestazione davanti al ministero dello Sviluppo economico, giovedi a Roma manifesteranno poi tutti i lavoratori del gruppo multinazionale Whirlpool che sta dismettendo i suoi stabilimenti in Italia, mentre un tavolo di confronto tra “Mise”, azienda e sindacati è già stato convocato per il 23 ottobre.

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