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Repubblica, con la fake news nell’anima…

Non sappiamo in virtù di quale colpo di sole in Italia si consideri Repubblica un giornale attendibile, o addirittura “di sinistra”. Noi l’abbiamo spesso indicato come una fabbrica di fake news, di bufale mal imbastite ma tutte univocamente organizzate per colpire “il nemico”.

E di “nemici”, il manganello mediatico di Debenedetti ne ha avuti sempre tanti. Alcuni condivisibili (Berlusconi in primis, altri semplicemente sulla blacklist dell’amministrazione Usa – versante Clinton-Obama – e dell’Unione Europea).

Una prova lampante viene da questo titolo apparso ieri sera in taglio alto sulla versione online. Secondo cui “la Siria” (ovvero l’esercito di Assad, presumiamo) aveva dato “il via all’invasione del Kurdistan siriano”.

Un lapsus, più che un refuso. Ma come direbbe qualcuno che se ne intende (Freud) il lapsus è rivelatore del marcio che abita nella testa di colui che, in questo caso, scrive.

In quella testa, abituata ad indicare buoni e cattivi secondo schemi stabili e stabiliti dalla proprietà (rappresentata dal direttore e dai capiredattori), se qualcuno fa qualcosa di riprovevole deve essere per forza “il nemico”. In Siria, di default, “il primo nemico” è da sempre Assad. Quindi, se qualcuno ha attaccato i curdi (promossi tra i “buoni” se controllano il Rojava in Siria, “terroristi” se invece stanno qualche metro a nord del confine, nel Kurdistan ufficialmente turco) deve essere stato per forza lui.

E dire che stiamo parlando della “notizia del giorno”, una cosa drammatica, che dovrebbe far alzare tutte le antenne più sensibili, perché scorre il sangue, c’è stato un tradimento vergognoso (il “nostro”, quello dell’Occidente al guinzaglio degli yankee), rischia di incendiarsi il Medio Oriente e tutto il Mediterraneo, ecc. Insomma, il “controllo delle fonti” e delle parole che si usano dovrebbe essere massimo…

Il povero redattore ignorante deve essere stato bacchettato in tempi abbastanza rapidi. Ma non tanto da impedire che il titolo restasse preda degli screenshot (per rivelare uno screenshit…).

Di questa pasta è fatta la sedicente “informazione democratica”.

Poi c’è anche quella neofascista (Libero, Il Giornale, La Verità, ecc), che si differenzia soltanto per le facce dei “nemici interni”. Ma che in campo internazionale è assolutamente dalla stessa parte: gli Usa e la Nato, of course…

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