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Ultim’ora.Venerdì 18 alle ore 13, presso la Federazione Nazionale della Stampa, conferenza stampa delle testate che hanno visto cancellare la loro pagina Facebook dalla multinazionale di Zuckerberg.

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Comunicato di: Contropiano, Dinamopress, Globalproject.info, Infoaut, milanoinmovimento.com, Radiondadurto

Tra ieri sera e questa mattina, Facebook ha chiuso le pagine di alcune testate indipendenti e legate ai movimenti sociali. Altre sono state raggiunte da messaggi ufficiali della piattaforma in cui si comunica il rischio della chiusura.

I contenuti oggetto dell’operazione sono strettamente legati a post in cui si evidenziava il sostegno alla causa curda e si esprimeva il legittimo dissenso a quanto sta succedendo in Siria del Nord a opera della Turchia. Una guerra che aggiunge anche la questione dell’informazione e della comunicazione nel novero dei terreni di contesa, che si sommano ai più evidenti aspetti economici, politici e militari. Evidentemente, l’espansionismo  di Recep Erdoğan non è solo territoriale, ma si propaga anche nell’intelligence digitale.

Gli attacchi che stanno subendo queste pagine non hanno nulla di casuale. È chiaro a tutti che sono ben organizzati e coordinati. Erdoğan ha il problema di ricostruire consenso intorno alla sua figura per questo vuole mettere a tacere tutte le voci critiche.

Riteniamo che il sostegno di Facebook all’offensiva comunicativa del regime turco violi i più basilari dettami della libertà di stampa. Anche per il social network vale la Costituzione, che all’articolo XXI stabilisce: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure».

Inoltre Facebook – agendo da piattaforma proprietaria – confonde scientemente la “neutralità” dei suoi contenuti con una vera e propria censura nei confronti di chi sta denunciando il massacro militare di civili, il rafforzamento di Daesh – che era stato sconfitto grazie alla resistenza curda – e la produzione di una nuova emergenza migratoria forzata.

Mr Zuckerberg vuole sostenere questa campagna propagandistica? Fare da sponda alla censura e a un regime che ha scatenato una guerra d’invasione fa parte degli standard della community del social più utilizzato al mondo?

Come testate che hanno da sempre sostenuto istanze di libertà e democrazia reale, ribadiamo che continueremo a essere in prima linea nel documentare e sostenere le lotte per la giustizia, l’uguaglianza e i diritti in ogni angolo del mondo. Allo stesso tempo ci appelliamo a chiunque creda nei valori e nell’azione di una informazione libera e indipendente di denunciare questo grave atto di censura attraverso tutti gli strumenti a sua disposizione.

 

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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2 Commenti


  • Paolo

    Avete comunicazioni ufficiali sulla natura o la durata della chiusura?


  • sergio falcone

    Fastweb mi impedisce di inviare link di Infoaut e di Radio Onda Rossa.

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