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La volta che CasaPound mi ha denunciato per “crimini di odio”

A febbraio dovrò andare nella sede dell’Ordine dei giornalisti delle Marche di Ancona per difendermi dall’accusa di aver «trasceso i limiti del diritto di critica, sia pure nell’uso di un linguaggio satirico, schernendosi del Giorno del Ricordo, istituito per legge dello Stato n.92 del 30 marzo 2004, in ricordo delle vittime delle foibe e violando in tal modo i fondamenti deontologici contemplati nel testo unico dei doveri del giornalista».

In pratica, la mia colpa sarebbe quella di aver scritto questo post su Facebook, il 10 febbraio del 2016: «Hai spento la luce? Hai comprato il latte? Hai cambiato la lettiera del gatto? Hai portato la macchina dal meccanico? Hai messo il sale nell’acqua? Buona giornata del ricordo».

A rileggerla quasi quattro anni dopo, la cosa peggiore di questa battuta mi sembra il fatto che non faccia poi tanto ridere.

Ad ogni modo, l’esposto all’Ordine dei giornalisti proviene da una fonte ben precisa, come apprendo dalle «fonti di accuse e di prova» contenute nella raccomandata che mi è arrivata stamattina: «fascicolo contenente gli esposti presentati il 25 febbraio 2016 all’Ordine dei giornalisti delle Marche (prot. 231/16) da Casapound San Benedetto del Tronto».

L’associazione, leggo sempre dalle carte, «ha considerato tali frasi oltraggiose nei confronti delle vittime delle foibe».
Adesso la commissione disciplinare dell’ordine vorrà capire con chi ce l’avevo di preciso, «poiché non è chiaro se il collega voglia criticare il Giorno del ricordo e, tramite quello, inevitabilmente anche le vittime, o la eventuale strumentalizzazione che richiama la data dei Trattati di Parigi del 10 febbrio 1947».

Poi, «qualora venisse riconosciuta la gratuità di tale intervento satirico» si ricadrebbe «tra le tipologie di gravi reati che Osce ha definito delitti d’odio», a cui si applica «la pena della reclusione da due a sei anni se la propaganda ovvero l’istigazione e l’incitamento (…) si fondano in tutto o in parte sulla negazione della Shoah o dei reati di genocidio dei reati contro l’umanità e dei reati di guerra».

Bene, dalle accuse mi difenderò nel merito a febbraio davanti alla commissione dell’Ordine, però una cosetta vorrei dirla: è buffo che a denunciarmi siano stati proprio gli stessi cuor di leone che in più occasioni mi hanno dato dell’infame che campa di denunce e querele (Solo per la cronaca: in vita mia non ho mai denunciato né querelato nessuno, malgrado in più occasioni avrei potuto farlo dopo aver preso minacce, sputacchi, qualche scapaccione e altre cose così. In compenso sono stato oggetto di diverse denunce e querele, e sono stato sempre assolto).

Si sa, in fondo, che lo stile è come il coraggio di don Abbondio: se non ce l’hai non puoi dartelo.

Tanto dovevo.

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1 Commento


  • Sandi Volk

    Grazie a chi ha istituito il Giorno del Ricordo Casaclown e dintorni, i propagatori di falsità su foibe ed esodo si sentono legittimati (ed il GdR li HA di fatto legittimati) a cercare di mettere a tacere chi smaschera le loro falsità. La mia personale solidarietà e disponibilità a fornire materiale per la difesa (c’è un bellissimo manifesto di Casaclown di anni fa in cui riportano, sullo stesso manifesto, due cifre diverse di presunti infibati!). Autorizzo la redazione a darti la mia mail, se serve.
    Sandi Volk

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