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Suppletive a Napoli, sosteniamo Giuseppe Aragno!

A Napoli si vota tra quasi un mese per le suppletive (bisogna sostituire un senatore). Il cadidato di Potere al Popolo è lo storico Giuseppe Aragno, che qui presenta da par suo un’idea di “politica” del tutto opposta a quella che viene praticata nell’attuale Parlamento.

Da leggere, ascoltare, diffondere!

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Per me la politica è partecipazione collettiva, condivisione e creazione di comunità. Non amo incentrare tutto il lavoro che la grande collettività di Potere al Popolo! porta avanti ogni giorno sui territori solo sulla mia figura.
Io sono soltanto un portavoce, uno strumento in mano a una comunità.
Ma credo che la politica sia anche assunzione di responsabilità, trasparenza e condivisione delle proprie esperienze personali.
Per questo ho deciso di raccontare la mia storia, la nostra storia, e perché ci siamo buttati in mezzo a questa bellissima avventura.

p.s. ve lo avevo detto che stavamo girando dei bellissimi video, ecco il primo 🙂

Chi sono?

Mi chiamo Giuseppe Aragno, sono un cittadino di Napoli, città che amo e che non ho mai voluto lasciare nonostante le difficoltà.

Di professione faccio lo storico: scrivo libri per raccontare Napoli e soprattutto quella parte della città che si è sempre ribellata e ha lottato contro le ingiustizie.

Ho insegnato nelle scuole e all’Università, ho cercato di crescere tante ragazze e ragazzi ai valori del rispetto e della solidarietà, oggi sono uno strumento nelle mani di associazioni e comunità che vogliono conoscere la storia del lavoro, degli ideali di giustizia sociale, dei movimenti che hanno saputo cambiare le cose.

Ho scelto di candidarmi per Potere al Popolo alle elezioni suppletive del Senato, che domenica 23 febbraio vedranno votare i quartieri del Vomero-Arenella, di San Carlo all’Arena, della Zona Est e dell’Area Nord di Napoli.

Ho scelto di appoggiare le ragazze e i ragazzi dell’Ex OPG Occupato – Je so’ pazzo”, Viola Carofalo e tutta la comunità di Potere al Popolo perché ho sempre lottato e ritrovo in loro le mie stesse battaglie. Vedo in questi giovani che si impegnano gli eredi di quella parte sana della città che dalla fine dell’800 a oggi ha saputo costruire qualcosa di grande e rendere Napoli un esempio per il resto d’Italia.

E poi credo che in questo momento storico nessuno possa tirarsi indietro. Ormai la politica italiana è ridotta a due sole forze, che sono le due facce della stessa medaglia liberista, cioè di una politica che schiaccia i lavoratori e l’ambiente e sacrifica tutto al profitto.

Io e te viviamo gli stessi problemi: io guadagno quanto te, vivo come te. Che tu sia un’operaia appena licenziata, un infermiere precario che lavora giorno e notte, una ex-insegnante che sopravvive con la pensione minima, un disoccupato che ha smesso di cercare lavoro per disperazione, una laureata che il lavoro non l’ha mai cercato perché sa che non ce n’è, un barbiere che ha appena dovuto licenziare l’apprendista per non chiudere bottega, chiunque tu sia, io e te ci conosciamo. Noi condividiamo difficoltà, paura e frustrazione e sappiamo cos’è l’ansia per un futuro sempre più incerto.

Se vogliamo uscire da questa condizione dobbiamo costruire qualcosa di nuovo. Dobbiamo dare forza ai giovani e costruire un progetto che parli di lavoro, di periferie, di lotta alle discriminazioni di razza e di genere, di servizi pubblici, di intervento dello Stato nell’economia per uscire dalle crisi industriali. Di potenziare la scuola e la ricerca, di mettere a posto il nostro ambiente così degradato.

Solo noi possiamo farlo. Né il centrodestra né il centrosinistra sono interessati a queste cose. Gli interessa solo perpetuare il loro potere. Io invece sono certo di potere portare in Parlamento la tua voce, di poterti rappresentare e di poter finalmente restituire alla politica dopo decenni quella dignità che ormai non ha più.

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