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Roma. Potere al Popolo chiude la sua campagna elettorale, ma prima “bussa” al Ministero della Sanità

Si è conclusa in piazza Santa Maria in Trastevere la campagna elettorale di Potere al Popolo per le elezioni suppletive del 1 marzo a Roma nel centrale collegio di Roma 1.

Hanno preso parola, nonostante il freddo che da giorni attanaglia la Capitale, le attiviste e gli attivisti che in queste settimane hanno animato 47 banchetti e iniziative in strada nei diversi quartieri del collegio, tra questi Francesca Perri, medico “in prima linea” che ha rivendicato la scelta di Potere al Popolo di aver messo al centro la difesa e il ripristino della sanità pubblica ancora prima che esplodesse l’emergenza coronavirus.

In diretta telefonica sono intervenuti i due portavoce nazionali Viola Carofalo e Giorgio Cremaschi.  Ha chiuso gli interventi Elisabetta Canitano “Lisa”, la ginecologa e medico altrettanto in prima linea, scelta come candidata di Potere al Popolo da contrapporre sia alla destra che al ministro dell’Economia Gualtieri che il centro-sinistra ha scelto di candidare in un collegio storicamente blindato del Pd. Gli interventi si sono alternati con i musicisti che hanno accompagnato la presenza in piazza.

Sui muri della piazza non è mancato lo striscione che rivendica la liberazione di Nicoletta Dosio in carcere ormai da due mesi per le lotte del movimento No Tav.

Qui anche il video con l’intervento e il saluto di Giorgio Cremaschi, portavoce nazionale di Potere al Popolo.

Ma prima della manifestazione, le attiviste e gli attivisti di Potere al Popolo insieme a Lisa Canitano hanno voluto sottolineare il tema centrale della campagna elettorale con un blitz alla sede del Ministero della Sanità su Lungotevere per consegnare una lettera al ministro Speranza. Nella lettera, che riproduciamo più avanti, viene  riaffermata la centralità del Servizio Sanitario Nazionale mettendo fine alla privatizzazione e alla regionalizzazione della sanità, soprattutto di fronte ai fatti di questi giorni e alla visibile minaccia rappresentata dall’autonomia differenziata che proprio intorno alla sanità concentrerebbe i suoi effetti devastanti.

 

Una cena sociale alla Casa Internazionale delle Donne ha concluso in modo conviviale una campagna che tutti rivendicano aver condotto completamente per strada, confrontandosi con le persone e mettendoci la faccia sugli argomenti  messi in campo da Potere al Popolo sulla sanità pubblica, le garanzie per i lavoratori e l’opposizione al processo di espulsione/gentrificazione dei quartieri del centro storico.

“Come va va” dicono i militanti di Pap, “ci siamo presi il nostro spazio politico e ci siamo fatti rispettare, anche in una campagna elettorale in un collegio poco permeabile alle nostre ragioni”.

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La lettera consegnata al Ministero della Sanità

Gentile ministro Speranza,

in questo momento in cui, le strutture sanitarie pubbliche da sole e a prezzo di grandissimi sforzi, affrontano questo problema del Coronavirus, Le ricordiamo che negli ultimi anni la Sanità Pubblica è stata giudicata inefficiente e costosa.

Continuamente tagliata a favore di strutture variamente private e/o caritatevoli che tradiscono la missione dell’eccellenza a favore dei cittadini, sostituendola con il profitto, il più delle volte con la bassa qualità e con il depauperamento del prelievo fiscale, perché il risultato finale sia “ognuno pensi per sé”.

Da anni i fatti si sono incaricati di dimostrare che la regionalizzazione prima e la privatizzazione poi hanno demolito e danneggiato profondamente il sistema sanitario all’avanguardia prodotto dalla riforma del 1978. L’autonomia differenziata inoltre invocata da regioni come Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e dai partito trasversale Lega/Pd, sarebbe la devastazione finale per il diritto alla salute in questo Paese.

I ricchi, in mano a costose cliniche private senza sapere se riceveranno cure giuste o no.

I poveri in mano ad assicurazioni scadenti, quando non a volontaristiche e approssimative cure senza controllo.

La nostra Sanità, la nostra Ricerca e la nostra Assistenza ai cittadini hanno bisogno dello Stato, l’unico che può garantire l’alta qualità delle cure per tutti e l’interesse dei cittadini, al posto del guadagno di pochi.

Le domandiamo perché ha sostituito Luca Ribassi alla direzione dell’AIFA, eccellenza internazionale sulle epidemie, con il dottor Domenico Mantoan del quale nulla possiamo dire, perché non lo sentiamo mai parlare, se non che ha fatto carriera nella sanità leghista veneta.

Le rinnoviamo l’invito a togliere la multa per aborto clandestino, innalzata da Beatrice Lorenzin da 50 a 10 mila euro.

La invitiamo nuovamente ad occuparsi della gratuità della contraccezione, perché le donne e gli uomini di questo Paese possano scegliere liberamente nella propria vita,

Le ricordiamo che i cittadini hanno diritto ad una sanità pubblica e laica, ottenibile solamente facendo ritornare il Sistema Sanitario pienamente pubblico, centralizzato, laico, finanziato.

La ringraziamo e aspettiamo da Lei un riscontro sollecito su questi problemi.

Elisabetta Canitano
Candidata alla Camera dei Deputati per Potere al Popolo nel collegio Lazio 1-01. Elezioni suppletive del 1 marzo 2020

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