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Bologna. I primi consiglieri di quartiere di Potere al Popolo

Abbiamo i primi consiglieri di quartiere a Bologna! E al #Navile abbiamo Pietro.

Conosco Pietro da quando sono a Bologna, e ho iniziato a fare politica dentro Noi Restiamo, il progetto politico giovanile in cui ci siamo conosciuti in tante e tanti compagni, nato dentro quell’esperienza politica incredibile che è stata l’occupazione di via Irnerio, un esperimento vincente che univa le lotte dei giovani a quelle per la casa.

Sono passati otto anni circa dall’inizio di tutto questo, e un po’ di cose sono cambiate. L’occupazione di via Irnerio venne sgomberata 5 anni fa dall’amministrazione Merola durantr l’onda di repressione che colpì il movomento di lotta per la casa e lo sgombero di tutte quelle esperienze sociali e culturali che erano la ricchezza di Bologna. C’è chi ha fatto carriera su quegli sgomberi, cavalcando o ignorandoli.

Noi però non ci siamo mai fermati.

È cresciuta Noi Restiamo, che oggi è diventato Cambiare Rotta, e in cui sono arrivate tante giovani compagne e compagni allargandosi a sempre più città d’Italia.

E siamo cresciuti pure noi, e (purtroppo!) non abbiamo più l’età per fare intervento giovanile e studentesco.

Poi abbiamo costruito tante altre cose: il Barnaut che Pietro ha costruito e portato avanti, e subito dopo il circolo Granma con tutte le attività in quartiere che ha saputo realizzare, a partire dalla punta di diamante del Nuovo Cinema Bolognina.

C’è chi ci chiede in maniera un po’ provocatoria: ok va bene, ma quale è il vostro progetto politico per il quartiere? Esattamente questo: continuare a creare momenti di socialità e cultura autonomi dalla “ditta” del PD, battersi affinché il Navile non sia più il quartiere della speculazione ma possa ricostruire la sua identità operaia e meticcia fatta di lotta e solidarietà, perché ci siamo più case popolari e meno mostri urbani, più servizi per i cittadini e meno studentati di lusso per studenti ricchi. Insomma, non arrendersi, non chinare la testa, ma continuare a lottare.

Se c’è qualcuno che può portare tutto questo dentro il consiglio di quartiere è proprio Pietro. Che forse avrete visto, di cognome fa Pasquariello.

Ma tutti noi lo chiamiamo Pit.

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