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Marta Collot: “Il ‘prima’ non deve tornare”

Ho incontrato, o meglio mi sono scontrata, con Cottarelli diverse volte nell’ultimo periodo nella trasmissione DiMartedì, a parlare di tasse e fiscalità. Lui continuava a ripetere il suo mantra: i soldi non ci sono, “non crescono sugli alberi” (!) e amenità di questo tipo.

Le stesse cose che ripete da sempre; eccolo qua, 5 anni fa, a risparmiare su quello che oggi ci si dimostra con tutta la sua importanza: la sanità pubblica e il suo ruolo fondamentale per la salute individuale e collettiva.

Come si uscirà dall’emergenza, come si tornerà alla “normalità”? Le grandissimi mobilitazioni cilene contro il neoliberismo hanno uno slogan: “non torneremo alla normalità, perché la normalità era il problema”.

Ecco, se combattiamo l’emergenza e vogliamo uscirne non è certo per tornare a una “normalità” fatta di Cottarelli, tagli alla spesa pubblica, predominio incontrastato dell’economia sulle persone…

Certo, ci sono già tanti segnali che anche i nostri governanti se ne stanno accorgendo… Tanti neoliberisti doc, ultraeuropeisti, maniaci dei vincoli di bilancio – addirittura la Repubblica! – si stanno accorgendo che il modello che hanno messo in piedi non regge più.

Ma vediamo anche Confindustria obbligare milioni di lavoratori continuare a rischiare la propria salute e quella collettiva in nome del profitto, e il governo cedere su questa posizione. Vediamo un decreto per la sanità e l’economia da 20 miliardi, che porterebbe a sforare di pochissimi decimali il famigerato limite del 3% del rapporto deficit/PIL, quando è evidente che serviranno molte più risorse. Vediamo lavoratori della sanità “affittati” per il periodo dell’emergenza con contratti temporanei che scadranno una volta finita, praticamente carne da macello.

Ecco, se non vogliamo vedere più questi orrori, dobbiamo incominciare a ragionare adesso come lottare per uscire da questa “normalità”.

Il “prima” non deve tornare mai più, non possiamo permetterlo.

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