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Firenze e Napoli. Presìdi al consolato Usa, in nome di George Floyd

Slogan e canti contro il presidente Donald Trump. E’ stato esposto uno striscione bianco con la scritta rossa ‘Vergogna’. Bruciata una bandiera a stelle e strisce

Circa mille  persone hanno aderito a un sit-in sotto il consolato Usa di Firenze, sui lungarni, per protestare contro la morte a Minneapolis dell’afroamericano George Floyd. La manifestazione è stata promossa da sigle della sinistra e del mondo antagonista fiorentino. Slogan e canti hanno segnato la critica alle autorità statunitensi, in particolare contro il presidente Donald Trump. E’ stato esposto uno striscione bianco con la scritta rossa ‘Vergogna’. Bruciata una bandiera a stelle e strisce.

Tra gli interventi anche quelli di familiari di persone decedute durante controlli di polizia con dinamiche simili a quella in cui è morto Floyd, immobilizzato a terra da agenti. Ha parlato Guido Magherini, padre dell’ex calciatore Riccardo, morto a 40 anni a Firenze, in borgo San Frediano, mentre veniva fermato dai carabinieri intervenuti per un ‘uomo in stato di agitazione’.

Il genitore ha ricordato la vicenda e l’assoluzione dei militari in Cassazione dopo due condanne, sentenza contro cui la famiglia Magherini ha fatto ricorso alla Corte europea
per i diritti dell’uomo a Strasburgo. Episodio analogo anche quello ricordato dalla vedova del tunisino Arafet Arfaoui, morto a 31 anni il 16 gennaio 2019 in un negozio money transfer di Empoli mentre veniva bloccato da poliziotti. Ha invece richiamato nel suo intervento i valori dell’antifascismo Alessandro Orsetti, padre di Lorenzo, ucciso a 33 anni in combattimento il 18 marzo 2019 mentre militava da volontario tra le file dei curdi del Rojava contro l’Isis.

Prima dell’iniziativa, davanti al consolato Usa, le stesse sigle, fra cui Cpa, Potere al Popolo e altre, avevano attuato un presidio antifascista in piazza della Repubblica, con 500 persone, anche per criticare l’iniziativa del sabato delle mascherine tricolori promossa da Casapound che si è tenuta più volte anche a Firenze (oggi l’ultima con una trentina di partecipanti in piazza della Libertà). Dopo la protesta davanti al consolato Usa, i manifestanti si sono trasferiti attraverso il centro in piazza Santa Croce dove ci sono stati altri momenti di riflessione pubblica. Tutte queste iniziative sono state seguite dalla Digos e dai carabinieri, si sono svolte in modo pacifico, senza incidenti.

(fonte ANSA)

In centinaia hanno manifestato questo pomeriggio, davanti al consolato degli Stati Uniti d’America, chiedendo giustizia per l’uomo ucciso dalla polizia e in generale per tutti gli atti brutali della polizia americana e per le politiche del presidente Donald Trump e la sua decisione di trattare il collettivo Antifa come una organizzazione terroristica negli Usa. Studenti, migranti, esponenti della rete antirazzista napoletana si sono ritrovati con cartelli, slogan. Molti dei manifestanti indossavano la mascherina, alcuni con la scritta ‘I can’t breathe’, non posso respirare, la frase pronunciata da Floyd prima di morire ucciso. Molti, quasi tutti, in mascherina, poca possibilità vista la natura stessa della mobilitazione, di rispettare il divieto di assembramento, il gruppone di giovani manifestanti ha protestato a distanza dal civico 2 di piazza della Repubblica, sede del consolato statunitense a Napoli, protetto da un nutrito numero di agenti.

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