Dopo sette mesi di carcere è stato messo agli arresti domiciliari. La notizia non è di quelle che fanno clamore nelle cronache, eppure il protagonista, tal Pasquale Nucera, è forse l’esempio più indicativo di cosa intendiamo quando parliamo della “rete degli uomini neri”.
Pasquale Nucera ha 65 anni, è diventato il referente di Forza Nuova nel Ponente della Liguria. E’ un ex legionario (“ex capitano della Legione Straniera” dice di se stesso) ed è stato indagato e arrestato a dicembre del 2019 per detenzione illegale di armi comuni da sparo.
Nucera lunedì scorso è stato messo agli arresti domiciliari nella sua casa in Liguria, dopo essere finito dentro a novembre nell’ambito dell’indagine “Ombre Nere”, condotta dalla Procura Distrettuale di Caltanissetta, relativa a un gruppo di persone appartenenti a una rete eversiva di estrema destra, diffusa in numerose province italiane grazie a una rete di contatti via web.
In Liguria, una delle cellule dell’organizzazione è stata identificata e disarticolata. Nella perquisizione compiuta nell’abitazione di Nucera, a Dolceacqua (Imperia) a fine novembre del 2019, erano state trovate, oltre a numerose armi bianche e a materiale propagandistico di estrema destra, due fucili ad aria compressa (di cui uno non denunciato), un fucile Flobert, varie repliche ad aria compressa di pistole e un ’silenziatore’ nonché numerose munizioni.
Nucera risultava inoltre aver nascosto in un’altra abitazione, ma in Francia – a Tenda, in Avenue de France – un vero e proprio arsenale di armi da fuoco (nove fucili e cinque pistole) sequestrate dalla polizia francese.
“Sono un ufficiale, congedato capitano della Legione straniera”. Così descriveva se stesso Pasquale Nucera, negli interrogatori fiume che lo avevano reso prima ‘ndranghetista di Montebello Ionico (Reggio Calabria) e poi ex collaboratore di giustizia, con una storia che attraversa gli anni neri delle Stragi e del progetto delle Leghe del Sud, con missioni da mercenario in Africa e nei Balcani.
E’ indicativo che l’indagine su questa “rete di uomini neri” sia partita dalla procura di Caltanissetta, in Sicilia, per poi estendersi al Nord.
L’inchiesta, durata due anni, era partita dal monitoraggio di un militante neofascista della provincia di Enna autore di un aggressione. Seguendo i suoi contatti, gli inquirenti sono risaliti a una rete più estesa, persone residenti in Lombardia, Veneto, Toscana e Piemonte tenute insieme da «fanatismo ideologico» e intenzionate a «costituire un movimento d’ispirazione apertamente filonazista, xenofoba e antisemita denominato ‘Partito nazionalsocialista italiano dei lavoratori’». Con tanto di dichiarazione programmatica: 25 pagine di delirio neonazista e suprematista.
Nell’operazione Ombre Nere che lo portò all’arresto alla fine del novembre scorso, Nucera veniva definito come il reclutatore di mercenari e uomini per fare il “lavoro sporco” dove serviva, all’estero ma anche in Italia.
Secondo i magistrati di Caltanissetta, Nucera si proponeva come addestratore per formare ‘milizie’ di chiara matrice filonazista, xenofoba e antisemita e magari anche per provocazioni spicciole. “Lanciamo una molotov contro l’Anpi, la facciamo tirare da un marocchino, così depistiamo”, diceva al telefono senza sapere di essere intercettato dagli investigatori.
Sul suo profilo social si faceva chiamare Yavres Leon e tra foto in mimetica, svastiche e inni al fascismo e Mussolini, sbandierava gli scatti con Roberto Fiore, leader di Forza Nuova.
Per età e curriculum Pasquale Nucera è una sorta di caso da studio per comprendere e conoscere che cosa sia stata – e forse e tuttora – la rete degli uomini neri che ha agito nel nostro paese.
Adesso andrà ai domiciliari. C’è da sperare che non faccia come un altro boss fascista con caratteristiche analoghe, Emanuele Macchi di Cellere. Beccato con una enorme partita di cocaina da Santo Domingo, era finito poco dopo agli arresti domiciliari a Ostia (di chiunque altro avrebbero buttato le chiavi della cella, ndr) dai quali fuggì piuttosto facilmente. Venne ribeccato in Francia.
Ma su casi di “lassismo giudiziario” come questi non sentiremo mai starnazzare Salvini o la Meloni.
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