Menu

No Tav nelle sedi di Stampa e Repubblica: “rompere il silenzio!”

Oggi blitz dei No Tav alla sede torinese di La Stampa e de La Repubblica per rompere il silenzio che i giornali filo-governativi mantengono su quanto sta avvenendo in Val di Susa dove da oltre un mese più di 1200 unità tra polizia, carabinieri ed esercito stanno occupando militarmente la Valle per consentire l’allargamento del cantiere in Clarea ed ostacolare le azioni di resistenza del movimento No Tav.

La “ripartenza” post-pandemia evidenzia le vere priorità del governo e delle classi dirigenti: profitti per pochi privati impegnati in opere inutili mentre i servizi essenziali per la gran parte della popolazione vengono costantemente definanziati.

Comunicato dell’azione:

Questa mattina come attivisti di assemblea No Tav Torino e cintura ci siamo recati alla sede di La Stampa e La Repubblica per denunciare la parzialità dell’informazione che riporta solamente i comunicati Telt e della questura rispetto quanto sta accadendo in Val Susa in queste ultime settimane.

Entrati nell’edificio abbiamo portato la nostra protesta direttamente al vice direttore de La Stampa Paolo Griseri, denunciando la censura sulle azioni di resistenza che il movimento No Tav sta portando avanti contro la ripresa dei lavori al cantiere.

In questo mese infatti in Val Susa sono organizzate parecchie azioni di resistenza popolare, tra cui il presidio dei Mulini, mentre le classi dirigenti schierano più di milleduecento tra poliziotti e militari.

È inaccettabile che usciti da una crisi sanitaria ed economica che ha piegato gran parte della popolazione italiana le risorse vengano dirottate verso un’opera inutile e alla militarizzazione di un territorio mentre bisogni reali della popolazione come la sanità, l’istruzione e il lavoro sono costantemente sotto finanziati da parte del governo.

La lotta non si arresta, ci vediamo in Val Susa!

*****

Da Potere al Popolo – Torino

Siamo adesso dentro la redazione de La Stampa a Torino, vogliamo denunciare il silenzio stampa rispetto al presidio dei Mulini, oramai attivo da oltre 3 settimane in Val di Susa. Presidio che resiste contro l’enorme militarizzazione del cantiere, contro lo spropositato schieramento di forze dell’ordine disposte per reprimere la voce del movimento No tav.

Avanti No Tav!

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

1 Commento


  • gianni pigozzo

    lotta di classe senza soluzione di continuità……

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *