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Università in agitazione. “Che l’università torni pubblica, per garantire diritti e non privilegi”

Oggi, nell’ambito della prima giornata di sciopero e mobilitazione del mondo della formazione “Curiamo la scuola”, anche dall’università si alza un grido di rabbia.

Il governo sta sfruttando la pandemia per cristallizzare i processi di élitarizzazione che da anni vengono portati avanti dai governi di ogni colore e risma, mettendo a rischio il diritto allo studio per decine di migliaia di studenti.

Denunciamo una didattica e una ricerca sempre più al servizio degli interessi dei privati, pretendiamo che l’università e, in generale, l’intervento pubblico debbano tornare ad essere garanti di diritti e non di privilegi per pochi, di possibilità per tutti contro l’esclusione sociale e culturale. Un cambio di passo doveroso e urgente dopo la dimostrazione, che la tragica esperienza del covid 19 ha palesato, del fallimento di un modello universitario fondato sull’autonomia e la competitività.

Esprimiamo, inoltre, massima solidarietà ai lavoratori della scuola in sciopero che da questa mattina sono in presidio davanti a Montecitorio. Riteniamo fondamentale unire le lotte e le rivendicazioni di chi, lavoratori e studenti, pone una critica radicale al mondo della formazione nel suo insieme e agisce coerentemente verso questo obbiettivo. Come universitari prendiamo parola non solo contro questo governo, ma anche contro tutte quelle finte opposizioni indirizzate dai grandi sindacati confederali complici dello smantellamento del diritto allo studio. 

Vogliamo fare della nostra piattaforma universitaria uno strumento di lotta per riappropriarci di quello che ci spetta, non permetteremo ai vari Mario Draghi di turno di parlare a nome nostro seduti nei comodi salotti dei talk show o durante prestigiose conferenze, quello che ci serve non ci verrà regalato ma potrà essere soltanto conquistato con la lotta.

Leggi e scarica la piattaforma dal nostro blog ➡️ https://noirestiamo.org/2020/

 

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