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Scuola. Secondo giorno di sciopero. Oggi tocca agli studenti

Aggiornamento. A Roma gli studenti sono partiti in corteo dal Miur diretti verso i palazzi istituzionali e sono arrivati al Pantheon

Mentre gli insegnanti e i non docenti sono al secondo giorno di sciopero, oggi in piazza scenderanno gli studenti con manifestazioni in diverse città italiane. Nella Capitale l’appuntamento è davanti al Miur, il ministero responsabile di una riapertura delle scuole in condizioni che vengono radicalmente contestate da studenti e insegnanti.

La diretta della manifestazione davanti al Miur in viale Trastevere

https://www.facebook.com/unionesindacaledibase/videos/826491894754540

Insegnanti e docenti oggi sono stati chiamati da Unione Sindacale di Base con Unicobas, Cobas Sardegna, Cub ad un secondo giorno di sciopero, segnale che stavolta la mobilitazione non è affatto rituale.

Gli studenti dell’Osa spiegano che già il 10 giugno erano scesi in piazza a manifestare contro le condizioni pietose in cui versavano gli istituti scolastici chiedendo un serio piano di investimenti sulla scuola pubblica, ma in questi mesi nulla è stato fatto e niente è cambiato. Azzolina, insieme a tutto il governo Conte, ha rifiutato qualsiasi dialogo con gli studenti e con le componenti della scuola raccontando da una parte favole e continuando dall’altra con il processo di distruzione della scuola pubblica, esattamente come i governi precedenti”.

Secondo gli studenti il rientro in aula si è rivelato, come del resto ci aspettavamo, disastroso. Non si sono trovati nuovi spazi per l’istruzione, senza risolvere quindi il problema delle classi pollaio e di un’edilizia fatiscente. Non si sono stabilizzati centinaia di migliaia di precari che da anni aspettano il realizzarsi dei propri diritti e della propria dignità, lasciando scoperte quelle cattedre che di riflesso non garantiranno a noi studenti la continuità didattica.

Inoltre la ministra continua ad affermare la validità della DaD (rendendola oggi didattica integrata) che in realtà toglie spazi di socialità e di crescita, de qualifica la didattica e acuisce le differenze sociali.

In sintesi, la Ministra Azzolina, espressione di un governo contro gli interessi degli studenti e dei lavoratori, si è rivelata non solo evidentemente incompetente ma soprattutto connivente con le logiche neoliberiste che tolgono da anni a noi studenti e il diritto all’istruzione, il diritto al futuro.

È per questo che chiediamo le dimissioni immediate della ministra Azzolina come prima tappa per un autunno di lotta e mobilitazione che vedrà gli studenti riprendersi in mano i loro diritti e la loro scuola.

 

 

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