La decisione della multinazionale Whirlpool di chiudere lo stabilimento di Napoli è un gravissimo crimine sociale, da tempo annunciato, per fermare il quale nessuna autorità, nessun potere, ha fatto nulla.
Da tempo i lavoratori denunciavano la decisione aziendale, che avrebbe lasciato 400 famiglie (1000 con tutte le attività indotte), in mezzo ad una strada. Il governo, la regione, tutti i poteri pubblici hanno fatto solo montagne di chiacchiere, mentre tutto il mondo imprenditoriale, sempre sollecito a chiedere aiuti per sé e sacrifici per gli altri, nemmeno quelle.
Ora il padrone mette i lucchetti alla fabbrica e lascia fuori tutti, disprezzando anche l’incontro con un governo debole e inutile, che, di fronte all’arroganza di una multinazionale che rompe tutti gli accordi, è stato capace solo di prendere atto del proprio fallimento.
Quanto è avvenuto alla Whirlpool è solo l’ultimo e più grave anello di una catena che vede il potere politico rendersi totalmente servo del mercato e degli affari, che fanno quello che vogliono senza regole e senza limiti. Anche le organizzazioni sindacali hanno sottovalutato la gravità dell’attacco a tutto il lavoro e non hanno messo in campo tutto quanto era necessario per fermarlo.
Ora si deve dire basta a tutto questo e i comportamenti e le scelte di fronte alla chiusura della Whirlpool di Napoli diventano una verifica di fondo della capacità delle forze e delle istituzioni democratiche del paese di reagire alla violenza della sopraffazione sociale.
Non si facciano imbrogli e promesse di reindustrializzazione, che sono fallite in zone ben più sviluppate del paese e che a Napoli e in Campania sarebbero ridicole truffe. Non si lasci l’impunità alla multinazionale che chiude per profitto.
Ora è il momento di agire con misure straordinarie almeno su tre punti:
- La pubblica requisizione e nazionalizzazione dello stabilimento con tutti i costi a carico della multinazionale.
- La garanzia completa e senza scadenze del salario e del lavoro per tutti i dipendenti.
- Un piano industriale di sviluppo della realtà produttiva guidato dallo stato e concordato con i lavoratori.
Questa è la sola soluzione positiva in campo, le altre sono tutte forme di abbandono delle lavoratrici e dei lavoratori alla disoccupazione.
Esprimiamo tutto il nostro sostegno e solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori della Whirlpool, condividiamo e facciamo nostra la loro giusta rabbia e con Potere al Popolo saremo al loro fianco in tutte le lotte che riterranno di intraprendere, comprese quelle fuori da quelle regole che il padrone ha rotto e che il governo non ha fatto rispettare.
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