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Sosteniamo il Nobel per la pace alle Brigate dei medici cubani

Quei medici sono impegnati a combattere il covid19 nel nostro paese ed in altre 20 nazioni.

La seconda ondata pandemica sta riprendendo con una potenza maggiore di quella iniziale. Non è responsabilità della malasorte o del caso, ma di scelte politiche criminali, dettate da Confindustria

e dalle grandi multinazionali, che impongono ad un governo servile l’apertura delle grandi fabbriche e di tutto l’indotto, causa principale di diffusione della pandemia. È la “razionalità” del capitalismo, che sacrifica la salute e la vita delle maggioranze sull’altare del profitto.

Mentre di fronte all’incedere del virus le frontiere dell’Unione Europea si chiudevano a riccio, a difesa delle economie degli Stati più ricchi, i cosiddetti paesi “frugali” guidati dalla Germania, un paese del terzo mondo ci ha inviato un aiuto insperato ed inspiegabile secondo i canoni della concorrenza mercantilistica e del feroce interesse egoistico.

Un’altra razionalità si è messa in moto in questi mesi terribili, quella della solidarietà internazionalista, che ha portato anche in Italia – come in altre decine di paesi del mondo – una brigata di medici, infermieri e tecnici cubani a sostenere la disastrata sanità lombarda e piemontese nel momento di maggior picco pandemico, da marzo a maggio 2020.

Parliamo della Brigata Medica Internazionale Henry Reeve, già nota alle cronache per il suo impegno contro altri flagelli indotti dal distorto modello di sfruttamento capitalistico, come l’epidemia da Ebola in Africa, ma anche contro epidemie frutto della miseria. Ci riferiamo alla Misión Milagro in America Latina, che dal 2004 aiuta persone con scarse risorse affinché possano essere operate gratuitamente per vari problemi oculari. Ad oggi oltre un milione di poveri hanno riacquistato la vista grazie a quella Missione.

Drammaticamente, il covid19 ha messo di nuovo a confronto due modelli sociali ed economici, che hanno dato risposte sia immediate sia strutturali radicalmente differenti alla pandemia, ottenendo risultati diametralmente opposti.

Basta leggere i dati dell’OMS per capire la differenza tra la devastazione in atto nei paesi a capitalismo avanzato e la situazione nei paesi socialisti come Cuba, il Venezuela, il Vietnam, la Cina, il Kerala (India). Questi paesi stanno dimostrando che è possibile mettere sotto controllo il virus, senza dover attendere il vaccino. È sufficiente mettere al primo posto la vita dei popoli, piegando ad essa la produzione ed il profitto.

Il governo cubano, sin dal primo gennaio 1959, quando le colonne guidate da Fidel Castro e Ernesto Che Guevara entrarono vittoriose a La Habana, ha fondato la sua ragion d’essere sulla difesa della salute, del lavoro, della cultura, dei servizi alla persona, come la casa per tutti, l’assistenza agli anziani e ai bambini, la difesa della natura, ma anche sulla solidarietà internazionalista, racchiusa nella parola d’ordine “Noi esportiamo medici, non bombe”.

La Brigata Medica Internazionale Henry Reeve incarna e rappresenta in pieno quelle conquiste, che sono la materializzazione di una umanità abolita di fatto nel nostro paese, così come in tutti i paesi del cosiddetto “primo mondo”.

Il premio Nobel per la pace a questi uomini e donne, che di fronte ad ogni catastrofe sono pronti a lasciare il proprio paese e i propri affetti per rischiare la vita a favore di persone sconosciute, è un

premio alla concezione del mondo che rappresentano, in un’epoca nella quale la vita stessa del genere umano è in pericolo, a causa della irrazionalità di un sistema economico che ancora domina su gran parte del pianeta.

L’Unione Sindacale di Base conosce bene il popolo e il governo cubani, dai quali ha sempre tratto ispirazione nel quotidiano impegno al fianco del mondo del lavoro e dei settori popolari del nostro paese, brutalizzati dallo sfruttamento e dalla negazione di diritti sociali, sindacali e politici.

Per questo siamo orgogliosi di sostenere in tutto il paese la campagna a sostegno della candidatura al premio Nobel per la pace 2021 alla Brigata Medica Internazionale Henry Reeve.

L’iniziativa del 19 novembre è la prima di una serie che promuoveremo in tutto il paese, che affiancheremo alle lotte e alle mobilitazioni contro un governo ed un padronato che stanno portando l’Italia alla rovina.

 

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