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L’ennesima menzogna del trio Fontana-Moratti-Bertolaso

Due giorni orsono il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha dichiarato che i giornali che esprimono critiche sulla gestione della sanità lombarda diffondono fake news. Purtroppo, Fontana è stato clamorosamente smentito dall’ennesimo fiasco della sua giunta, avvenuto nel fine settimana.

Di fronte alle polemiche per il ritardo nella vaccinazione degli ultraottantenni, Moratti e Bertolaso hanno promesso che entro il fine settimana tutti i 205.000 ultraottantenni che ancora aspettano la vaccinazione avrebbero ricevuto la comunicazione della data in cui presentarsi per la somministrazione.

Promessa, ancora una volta, disattesa.

Dall’assessorato al welfare si fa sapere che saranno necessari ancora alcuni giorni per “verificare le liste”, probabilmente con la collaborazione delle ASST. In pratica, il sistema elaborato da ARIA – azienda messa in piedi da Fontana e costata 22 milioni – non riesce a stabilire chi sia stato vaccinato e chi no.

Una situazione che ha dell’incredibile, ma non tanto se si pensa alle decine di sbagli, inefficienze e superficialità a cui ci ha abituati la giunta Fontana. Si spera che con il passaggio già deciso al sistema di prenotazione di Poste Italiane (gratuito), che ha già dato buona prova in altre cinque regioni, le cose possano cambiare.

Ma tale passaggio, come è noto, richiederà non alcuni giorni, come racconta Moratti, ma alcune settimane. Ciò che è certo è che il direttore generale di ARIA,il leghista Gubian, attualmente uomo solo al comando di tale azienda, dopo le dimissioni del Consiglio d’Amministrazione, dovrebbe avere il pudore di dimettersi.

Singolare la posizione di Bertolaso, che ha tentato di tirarsi fuori dal caso, dicendo che lui è in Lombardia “per vaccinare” e non per occuparsi di informatica. Come se le prenotazioni non fossero parte integrante della campagna vaccinale e se non fosse stato lui stesso a scegliere, in accordo con Moratti, il sistema di prenotazioni di ARIA.

Quanto a Moratti, quest’ultima ha cercato di attribuirsi dei meriti dicendo che la Lombardia ha somministrato tutte le dosi Pfitzer che le sono state assegnate. Però questa dichiarazione fa sorgere dei sospetti, poiché tali dosi sarebbero state sufficienti a vaccinare tutti gli ultraottantenni presenti nella regione.

Cosa sia successo è facile da capire: le dosi per gli anziani sono state usate per vaccinare persone più giovani, appartenenti a categorie, corporazioni e gruppi che hanno clientele di carattere politico con la regione.

Intanto gli ottantenni continuano a morire nell’attesa di un vaccino che non arriva perché qualcuno è passato loro avanti.

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