Mentre oggi iniziano i lavori del Global Health Summit a Roma in occasione del vertice del G20, uno sciopero nazionale della sanità pubblica e privata, è stato convocato dall’Unione Sindacale di Base.
I proclami lanciati dall’inizio dell’emergenza Covid-19 sono rimasti parole al vento. Nessun cambio di strategia, nessun ritorno alla centralità della sanità pubblica, nessuno sviluppo della medicina di prossimità, niente per i lavoratori del settore, retrocessi da “eroi” a “scocciatori”.
Con lo sciopero di oggi l’Usb scende in piazza in tutta Italia per manifestare la propria opposizione a questa impostazione e rivendicare un modello sanitario realmente al servizio dei bisogni della popolazione, che elimini le diseguaglianze territoriali, reinternalizzi i servizi appaltati, garantisca assunzioni stabili ed elimini qualsiasi forma di precariato.
A Roma si sta tenendo un presidio davanti al Ministero della Sanità, mentre in altre dieci città si stanno tenendo manifestazioni sotto le sedi della Regioni o davanti agli ospedali. Una mobilitazione di chi opera in prima linea nella sanità anche in preparazione della manifestazione nazionale di domani, sabato 22 maggio alle 14 in piazza della Repubblica, le cui parole d’ordine partono da “Vaccini bene comune” e sanità pubblica per tutti, per allargarsi alle tante crisi del sistema industriale italiano e alla lotta alle disuguaglianze.
Per oggi alle 15, sul sito e sui social dell’USB, si tiene il convegno internazionale online “Salute contro profitto” organizzato insieme alla Federazione Sindacale Mondiale con interventi da paesi significativi come India, Sudafrica, Cuba, Grecia, Spagna.
Nel pomeriggio è previsto un corteo contro il vertice del Global Health Summit che partirà alle 14.00 da Porta San Pancrazio (nei pressi della luogo del vertice) e si concluderà alla sede direttiva del Ministero della Sanità a Lungotevere.
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