È una fakenews che alla Camera quaranta deputati coraggiosi abbiano votato contro i finanziamenti per la Libia. In realtà i voti sono stati 438 sì, 3 no, 2 astenuti.
Questo è il voto vero che ha rifinanziato le QUARANTA missioni militari italiane all’estero – per un miliardo e mezzo di euro all’anno – nelle quali sono compresi anche i soldi per la criminale guardia costiera libica.
Tutti i principali partiti, da quello di Bersani a quello di Letta e Salvini, da quello di Di Maio a quello di Berlusconi, Renzi e Meloni, tutti hanno votato a favore. Il voto appena precedente, sul quale si sono tanto soffermati tutti i commentatori degli spifferi di palazzo, è stato inutile e finto.
Prima del pronunciamento finale, infatti, una quarantina di deputati aveva votato una mozione che chiedeva di non rifinanziare i tagliagole che in Libia sono responsabili di 15/20000 desaparecidos tra i migranti. Altri venti onorevoli si erano astenuti su questa richiesta, bocciata però dal governo Draghi con circa trecentocinquanta no.
Se Boldrini, Bersani e compagnia avessero voluto contrastare davvero l’infamia di cui si stanno infangando Italia ed Europa, avrebbero potuto votare non solo a favore della loro mozione, ma contro il finanziamento di tutta la campagna militare italiana nel mondo.
Ne avrebbero avuto tante di ragioni, visto che delle 40 missioni, per 9500 militari impegnati all’estero, solo 7 sono in esecuzione di un mandato ONU. Tutte le altre seguono gli interessi imperiali degli USA, della UE e della NATO, nonché ridicoli giochi da piccola potenza dei nostri governi.
Chi davvero non avesse voluto più seguire Minniti nel pagare gli scafisti travestiti da guardia costiera, aveva due motivi per votare contro: la Libia ed il resto del mondo.
Invece Bersani, Boldrini e compagnia hanno votato sì a Draghi assieme a Giorgia Meloni. Non facciano gli ipocriti ora, hanno solo voluto contestare nel contesto, come diceva Sciascia. Sapevano perfettamente, quando l’hanno presentata, che la loro mozione non sarebbe passata, né col PD né col governo.
Hanno voluto far vedere che loro sono sensibili e progressisti, non come i cattivi Meloni e Salvini. Poi però hanno votato come loro. Alla faccia dei migranti che muoiono in mare e di quelli che, anche coi loro voti, vengono riportati nei lager dalle motovedette libiche.
Nell’Ottocento un parlamento francese fu definito Camera introvabile, tanto era composta di reazionari. Nella storia a della nostra Repubblica introvabile è il Parlamento attuale, dove tolte la destra reazionaria, quella bancaria, quella confindustriale e un’area di ipocriti che alla fine sta sempre con una o tutte quelle destre, restano forse CINQUE, persone.
Una Camera introvabile.
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