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Scuola, il ministro confessa: il “green pass” serve solo per minacciare

Si usa dire da sempre che “dio confonde coloro che vuol perdere”. Anche da atei, sentendo le parole del ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, amabilmente impegnato con i giornalisti al meeting di Cl a Rimini, sovviene un pensiero simile.

Colui che dovrebbe occuparsi di assicurare la trasmissione della migliore conoscenza – umanistica e scientifica – alle nuove generazioni è infatti riuscito a dire due cose che fanno a cazzotti tra loro, così riassunte nei titoli di giornale: per la riapertura delle scuole, tra pochi giorni, “Il personale scolastico senza Green pass sarà sospeso, nessun obbligo invece per gli studenti“.

Se il virus avesse un cervello sghignazzerebbe senza limiti. Essendo “solo” un virus ed avendo il banalissimo scopo di replicarsi all’infinito, farà eccellentemente il suo lavoro, al contrario di come il ministro (non) sa fare il suo.

La diciamo semplice. Se in un’aula metti un insegnante vaccinato “dotato di green pass” e 25-30 studenti di cui si ignora la condizione sanitario-vaccinale, il risultato non potrà che essere uno: far circolare il virus nelle migliori condizioni possibili.

Con poche frasi, insomma, il ministro è riuscito a combinare due disastri politici e sanitari (oltre a quelli nel campo propriamente dell’istruzione).

Ha di fatto confessato che il green pass è solo una misura di ricatto sul personale scolastico, docente e non docente. Uno strumento per rafforzare il “comando”, con la minaccia della sospensione dal ruolo e dallo stipendio (anticipazione del licenziamento, proprio come piace a Confindustria nei luoghi di lavoro privati).

Ma che non serve a un tubo se si pretende di combattere la pandemia, ovvero sul piano sanitario.

Come andiamo ripetendo da mesi, confortati anche da sindacati niente affatto “concertativi”, se si vuole fermare il contagio bisogna vaccinare tutti, quindi istituire un obbligo universale (salvaguardando ovviamente tutti i casi di fragilità) e togliere i brevetti sui vaccini, in modo da permettere una produzione di dosi finalmente dimensionata sulle esigenze di tutta l’umanità, non solo dei paesi ricchi.

L’uscita del ministro è stata particolarmente suicida, in questo senso, perché oltretutto il personale della scuola è praticamente anche il settore sociale che più ha raccolto l’invito a vaccinarsi: quasi il 90% (alcuni dicono l’89%, altri l’87,8, ma insomma siamo là). Se ci aggiungiamo i non vaccinabili per patologie specifiche, si vede che la quantità di “renitenti” o “impauriti” è bassissima, vicina alla soglia residua dell’”immunità di gregge”, tra il 5 e l’8%.

E allora che senso ha sbraitare a reti unificate che “coloro che hanno un Green pass sono dentro la scuola, saranno presenti all’inizio della scuola a settembre, invece coloro che non hanno un green pass, come dice la norma attuale, ovviamente saranno sospesi”?

Un solo, tutto politico: il governo sostiene la linea di Confindustria, che parla del green pass come ulteriore strumento per licenziare.

Il resto sono solo chiacchiere e promesse, come al solito.

C’è il massimo impegno per il ritorno a scuola in presenza”.

Stiamo lavorando moltissimo con il ministro Giovannini, con le Regioni e tutti gli enti locali che hanno molto intensificato l’offerta. Noi abbiamo investito più di 800 milioni per aumentare nell’ora di punta del 20 per cento i trasporti”.

Si sta organizzando in tutte le scuole “il Mobility Manager, per aver chiari i percorsi che fanno i ragazzi per raggiungere la scuola che sicuramente è il posto più sicuro(quando un politico parla inglese, è sicuro che “la sta mischiando”).

Fino all’autoesaltazione: Il  Green pass è una misura di tutela, è la dimostrazione palese che io penso non solo a me, ma anche ai miei, ai ragazzi, ai figli di tutti noi. Il Green pass è una misura europea che ancora una volta testimonia come la persona – io – mi faccio carico di tutte le altre persone che ho a carico“.

Con questo ministro cominciare l’anno scolastico sarà come giocare alla roulette russa…

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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5 Commenti


  • Marco L.

    Il green pass è una mezza strada socialdemocratica. O il vaccino è obbligatorio o non lo è. Personalmente sono per l’obbligatorietà come fu per il vaiolo.


  • Mauro

    23/08/2021ore 20.30:and the winner is(rullo di tamburi)…..PFIZER!!!!👏👏👏


  • Augusto Paris

    Il green pass è coercizione, personalmente sono contro lo obbligo vaccinale, ogni persona deve poter decidere secondo le proprie convinzioni e condizioni, siamo tanti a pensare così, senza con ciò scomodare , i no vax o altro


    • Redazione Contropiano

      L’obbligo vaccinale in Italia c’è già e riguarda ben 10 vaccini, che abbiamo fatto e facciamo fare tutti ai nostri figli. Opporsi all’obbligatorietà dell’11esimo non ha logica…
      Se anche tutta la popolazione la pensasse come te, sarebbe comunque un’idea sbagliata. Una pandemia non si può affrontare dal punto di vista individuale e con soluzioni fai-da-te. Questo sì che sarebbe un crimine contro l’umanità…


  • marco

    condivido a pieno.
    quando in italia si usa un anglismo, la traduzione è sempre e solo “cetriolo per tutti”

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