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Euskadi: migliaia di studenti in piazza e forum europeo di lotta a febbraio

Mentre, in Italia, gli studenti universitari stanno lottando contro i nuovi parametri ISEE e i tagli al diritto allo studio, nello stato spagnolo invece si stanno mobilitando contro la legge dell’istruzione LOMCE e contro la nuova direttiva europea per l’università (EU2015). Queste riforme faranno entrare i privati all’interno degli organi decisionali degli atenei, introdurranno il 3+2 e renderanno l’università sempre più inaccessibile, con una selezione già alla scuola superiore. L’università italiana è già da tempo un esempio di come queste “novità” non fanno altro che escludere sempre più una parte degli studenti dall’università e introdurre nuovi criteri per corsi e piani di studio, quelli dei privati e del mercato del lavoro.

In questo mese, in tutte le facoltà del Paese Basco, sono stati organizzati vari “corsi di formazione critica”: iniziative, proiezioni e lezioni su molti temi, dalla critica economica all’internazionalismo, dal femminismo all’autogestione. Ma non si son fermati qui…

Nell’ultima settimana, le occupazioni di alcune facoltà hanno rilanciato la protesta, che ha mobilitato in tutta Euskal Herria migliaia di studenti contro queste riforme. Infatti, Ikasle Abertzaleak, organizzazione studentesca di medi e universitari, aveva lanciato per il 26 novembre uno “sciopero studentesco” in Bizkaia, la regione di Bilbao, e varie azioni di protesta all’università di Gasteiz. La giornata di lotta a Bilbao si è svolta con alcuni picchetti alle facoltà e la partecipazione di migliaia di studenti ai due cortei, che si sono uniti a metà percorso e che hanno sanzionato alcune banche e multinazionali; a Gasteiz invece centinaia di studenti hanno manifestato all’interno del campus universitario, murando i bancomat e attaccando lo striscione “in vendita” alla sede del vicerettorato.
Tutto ciò, mentre la repressione e i processi continuano: solo nell’ultima settimana, una studentessa di Bilbao è stata liberata e il Tribunale Supremo ha deciso di annullare la pena a vari giovani e di abbassarla a 2 anni ad altri due per appartenenza a Segi, l’organizzazione giovanile indipendentista e di sinistra illegalizzata nel 2002. Inoltre, sei studenti di Gasteiz sono stati condannati in primo grado a 2 e 3 anni per “attentato all’autorità” (la nostra “resistenza a pubblico ufficiale”) per un presidio a favore del diritto dei prigionieri a poter studiare all’università.
Nonostante ciò, Ikasle Abertzaleak non si limita solo alla contestazione della nuova legge, ma sta lottando per una nuova università basca, che sia realmente popolare e con corsi decisi dal territorio, sulla base delle esigenze del popolo e non del mercato del lavoro. La volontà è quella di continuare l’organizzazione di corsi di formazione critica, rivendicando una università differente, e di formare un nuovo piano di studi, partendo da assemblee in tutti i paesi di Euskal Herria e non dalle esigenze private e di profitto.
Nella parte francese del Paese Basco, invece, la lotta si concentra principalmente sul riconoscimento dell’euskera come lingua di insegnamento e quindi sul suo utilizzo nelle scuole; una vittoria recente è stata a proposito della decisione di poter utilizzare il basco per rispondere alle domande (scritte in francese) durante l’esame a conclusione della scuola superiore. Battaglie differenti ma comuni per un popolo che non vuole perdere i diritti conquistati in anni di lotte e che rilancia, immaginando e portando avanti una nuova concezione di università e di formazione.
Perciò, insieme ad altre realtà indipendentiste dello stato spagnolo, le organizzazioni giovanili basche hanno lanciato un forum europeo di lotta contro l’educazione capitalista, aperto a tutte le realtà studentesche che lottano contro un sistema di istruzione classista e dominato dai privati e dai padroni. Organizzano, infatti, Ikasle Abertzaleak -Euskal Herria-, SEPC -Països Catalans-, Concejo de Estudiantes Independiente e Yesca -Castilla-, AGIR e Liga estudiantil galega -Galiza-, Seira -Aragón-, Xunta estudiantil asturiana -Asturies- e SAT juventud -Andalucía-.
Il “Forum To Fight” si svolgerà in Euskal Herria dal 26 al 28 febbraio 2016, per costruire un discorso comune anticapitalista, partendo dalle ultime riforme dell’università, e discutere e coordinarsi sulle lotte contro le politiche neoliberiste dell’Unione Europea e dei vari stati, che stanno portando i giovani (e non solo) ad un futuro di disoccupazione e precarietà.

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