Per quattro giorni il quadrante dell’Eur – ma non solo – sarà zona rossa. Il 30 e 31 Ottobre infatti si riuniscono a Roma i governi del G20 presso il centro congressi “La Nuvola”.
Si tratta dei 20 Paesi del mondo che vantano di rappresentare i due terzi del commercio, l’80% del PIL mondiale, ma anche il 75% delle emissioni di gas serra globali.
Al vertice non parteciperanno però il presidente russo Vladimir Putin, il nuovo primo ministro giapponese Fumio Kishida e il presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador. Ancora non è confermata la presenza del presidente cinese Xi Jinping, insomma paesi che rappresentando quasi due miliardi di abitanti del pianeta, e non certo di paesi secondari.
Come accade ad ogni edizione, i rappresentati di 20 Paesi si riuniranno nel loro vertice con la pretesa di decidere le sorti del mondo intero, in larga parte guidati dai consigli di amministrazione delle grandi multinazionali ma ignorando le richieste dei movimenti sociali.
Ma per le piazze di Roma, in occasione del G 20, si sentiranno anche altre voci perchè l’alternativa possibile è la convergenza delle lotte per la giustizia climatica, sociale e di genere per la dignità delle persone e del lavoro, per liberare il mondo da armi, muri, razzismi e fascismi, per la rivoluzione della cura.
Le iniziative di piazza previste per i prossimi giorni:
- venerdì 29 ottobre la mattina ci sarà lo sciopero e il corteo degli studenti e delle studentesse nel quadro dei Fridays For Future;
- sabato 30 nel pomeriggio è prevista la manifestazione dei movimenti sociali con ritrovo alle 15 a Piazzale Ostiense (MM PIramide) e corteo fino a piazza Bocca della Verità. Evento FB: https://www.facebook.com/events/587952238940664;
- Sempre sabato ma in piazza San Giovanni ci sarà una manifestazione convocata dal Comitato No Draghi ispirato dal PC di Marco Rizzo
- domenica 31 ottobre dalle ore 10 alle 16 ci sarà una Assemblea nazionale di convergenza dei movimenti sociali presso il Teatro Garbatella (MM Garbatella);
Sia il corteo di sabato che l’assemblea di domenica vedranno insieme i giovani attivisti dei Fridays For Future e di Extinction Rebellion con importanti vertenze operaie e del lavoro come la Gkn (annunciati 10 pullman dal Collettivo di Fabbrica), l’Alitalia, la Whirlpool; tutti i sindacati di base ma anche la Flc Cgil e la Fiom; i movimenti sociali e le esperienze del mondo contadino e dell’agroecologia; le reti studentesche e i movimenti per l’abitare; la rete Fuori dal Fossile e il movimento No Tav; le esperienze femministe e il Consiglio Nazionale Indigeno dell’Ezln del Chiapas.
Roma patirà conseguenze pesanti per la consueta blindatura di sicurezza in occasione di questo vertice. Dal 29 ottobre, oltre alla zona rossa all’Eur sono previsti divieti di sosta e possibili chiusure nell’area di Palazzo Chigi e del Quirinale.
Per sabato 30 ottobre provvedimenti analoghi interesseranno l’area di piazza della Repubblica/via Cernaia/via Volturno/via delle Terme di Diocleziano/piazza dei Cinquecento.
Domenica 31, invece, verrà blindata l’area tra piazza Barberini, via del Tritone e tutte le strade che portano a Fontana di Trevi. Dalle 13 del 30, e sino a cessate necessità, la Questura ha richiesto la chiusura della fermata metro di Repubblica e dell’accesso alla fermata metro di Termini collocato al centro di piazza dei Cinquecento.
Ancora il 30 ottobre sono previsti divieti di sosta in via della Stazione Vaticana e a via di San Gregorio (direzione Porta Capena). Sempre il 30, temporanee chiusure al traffico su via Aurelia Antica, tra via di Villa Betania e via delle Fornaci.
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DANIELE TAMBURLINI
questioni di vera sostanza, e non il diversivo Green Pass !
Segnalo a proposito l’ultimo articolo del settimanale Umanità Nova, nel quale un anarchico di Trieste fa una cronaca/analisi illuminante su quel che è successo là. Qualche stralcio esemplificativo:
“Pur non avendo una collocazione politicamente precisa la maggior parte dei suoi aderenti [parla del Coordinamento Lavoratori Porto Trieste] oscilla fra simpatie per l’indipendentismo e una forte vicinanza alle componenti di destra, in particolare gli ultras (dopo essersi federato per un paio di anni con Usb ne è uscito in malo modo)..
L’11 ottobre, giorno dello sciopero generale nazionale indetto dal sindacalismo di base, si svolgono due distinti cortei: la mattina quello dei sindacati di base (cobas, usb e usi) che vede la partecipazione di un migliaio di persone, il pomeriggio quello indetto dal Clpt (che aveva aderito allo sciopero unicamente sulla questione del greenpass) e dal coordinamento nogreenpass che vede quindicimila partecipanti…
Nei giorni seguenti.. si fanno vedere anche personaggi inascoltabili come Montesano, Paragone e l’ex generale Pappalardo, così come è costante la presenza dei fascisti, in particolare di Casapound presente in massa da tutta
la regione..da martedì 19 fanno la loro massiccia comparsa gruppetti mistici, newage, spiritualisti, integralisti cattolici, negazionisti e novax venuti da altre città che in pratica trasformano il presidio in una fiera dell’assurdo ”
Ed ecco la prima delle considerazioni finali dell’articolo:
1) L’argomento della lotta contro il Green Pass (e soprattutto sul come portarla avanti) è un argomento fortemente divisivo e polarizzante del dibattito, oscurando praticamente qualsiasi altro argomento. In questo senso la denuncia del
Green Pass come arma di distrazione di massa è sicuramente centrata e purtroppo drammaticamente vera.
Scusate per la lunghezza del commento, ma mi è sembrato di estrema utilità riportare questi dati per i compagni che ancora pensano che la parola d’ordine No Green Pass sia efficace per riaprire la lotta di classe.
mv
Non condivido questo tuo commento. Io sono vaccinato e da vaccinato non voglio il green pass. Da vaccinato non voglio dare i miei documenti per prendere un treno (magari proprio per venire al g20 sabato!), per andare in biblioteca, soprattutto … per andare al lavoro!!!
I no vax sono completamente fuori strada, con questo concordo con te, quando dicono che il green pass è fatto per discriminarli, per indurre la gente a vaccinarsi. E’ esattamente il contrario: il green pass è il fine non il mezzo. Oggi per i vaccini, domani chissà, per impedire gli spostamenti di chi ha precedenti politici in occasione di momenti di forte conflitto o di emergenze (magari una bella emergenza terrorismo e facciamo il green pass 3 mesi per fermare chi ha precedenti, perché no?)
Chi oggi non si è schierato chiaramente contro il green pass non può essere perdonato, la questione va posta ahimè in termini divisivi. E’ ciò che personalmente ancora mi pone in difficoltà se venire in piazzale ostiense o cercare altra piazza 🙁
Redazione Roma
Nel caso che tu dici si chiama Daspo non Green Pass, esiste già e viene utilizzato a piene mani dagli apparati repressivi
MV
Grazie redazione per la gentile risposta. Conosco bene i dispositivi di polizia non giudiziari. Come non vedere che io green pass, a differenza per esempio del libretto rosso, è qualcosa che tutti devono esibire? Una svolta totalizzante importante direi