Nubi di guerra si addensano sull’Ucraina. La NATO sta accelerando un imponente dispiegamento di uomini e mezzi militari nell’Europa dell’Est. Il tentativo di allargamento dell’Alleanza Atlantica sempre più a Est si scontra con gli interessi della Russia e sta producendo enormi tensioni.
Con questa politica di espansione a Est, NATO e UE non hanno nessuna remora a sostenere il governo dell’Ucraina di cui fanno parte forze dichiaratamente naziste e che sta da anni tentando la pulizia etnica nel Donbass. Così per la politica sempre più guerrafondaia di UE e NATO gli aggrediti diventano aggressori.
E le nubi stavolta potrebbero portare una vera e propria tempesta.
Biden ha messo in stato di allerta 8.500 soldati, da poter dispiegare in un massimo di 5 giorni nel continente europeo. Washington ha inoltre donato 200 milioni di dollari di nuovo equipaggiamento militare all’Ucraina.
Molti Stati europei partecipano a questa escalation: Spagna e Olanda schiereranno forze militari aggiuntive in Bulgaria; lo stesso farà la Francia in Romania. La Danimarca invierà invece una fregata e quattro caccia F-16 in Lituania. Le Repubbliche baltiche stanno spedendo missili anticarro; Svezia e Danimarca stanno rafforzando la loro presenza militare nel Mar Baltico in chiave anti-russa.
Anche l’Italia partecipa a questi preparativi, come dimostra il coinvolgimento della portaerei italiana ITS Cavour nel quadro dell’esercitazione della NATO ‘Neptune Strike 2022’, che si svolgerà fino al 4 febbraio nelle acque del Mediterraneo.
I media, intanto, sono già arruolati. Basta leggere i principali quotidiani italiani per rendersi conto che la propaganda è in marcia. C’è un ritorno in auge di una retorica da “guerra fredda” contro l’orso russo che vuole opprimere i popoli dell’Europa dell’Est.
Suonano i tamburi di guerra.
Tutto ciò, però, pare preoccupare poco il Ministro degli Esteri Di Maio che preferisce rimanere a Roma per l’elezione del Presidente della Repubblica piuttosto che partecipare a una riunione del Consiglio UE in cui all’ordine del giorno c’era proprio la questione ucraina.
Questa assenza è significativa. Indica che il Governo Draghi non ha alcuna intenzione di giocare un ruolo autonomo. La politica estera italiana si allineerà dunque ai desiderata di Washington e NATO sulla base di quell’espressione, utilizzata da Draghi al momento dell’insediamento come primo ministro e ripetuta in queste ore dai principali leader politici di area “dem” e non solo: “atlantismo”.
“Atlantismo” altro non significa che subalternità assoluta a USA e NATO. Al massimo ci si potrà permettere qualche distinguo retorico.
I “sovranisti” di casa nostra tacciono. Evidentemente la subalternità dell’Italia al complesso USA/NATO non crea loro alcun problema. L’Italia, in fondo, deve fermare la “invasione” dei disperati, non certo quella dei militari e delle armi nucleari a stelle e strisce, già abbondantemente presenti sul nostro territorio.
Di fronte a questa escalation e ai venti di guerra, occorrerebbe invece ben altro:
- Il Governo italiano deve render chiara fin da subito l’indisponibilità del nostro territorio come base logistica per possibili future operazioni militari;
- Il Governo deve sospendere la partecipazione a qualunque esercitazione militare, che in questa fase si presentano inevitabilmente come anticipazioni di una possibile precipitazione bellica;
- Il Governo deve cominciare a tagliare le spese militari, destinando i risparmi alla spesa sociale, per avviare una seria politica di de-militarizzazione e non sottostare ai diktat della NATO che pretende che il 2% del PIL sia usato per fini militari
La NATO è sempre più un’alleanza che porta guerra e distruzione, anziché preservare la pace.
Quel che sta accadendo in queste settimane in Ucraina è l’ennesima conferma. Serve smantellarla e costruire finalmente una politica tesa alla cooperazione internazionale e non alla spartizione di aree di influenza, in un gioco di vecchie potenze che provoca lutti e distruzioni per i popoli del mondo.
Stop alla guerra, subito!
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa
Marco Benevento
L’operazione sostenuta da USA e UE di fatto è un rafforzamento del complesso militare NATO verso l’EST, altro che aggressione Russa. Un processo di penetrazione progressivo quello della NATO che utilizza qualsiasi strumento, rivoluzioni colorate, nazionalismi russofobi, partiti neonazisti, movimenti democratici borghesi. Un fronte che va dalla destra ungherese di Orban, al polacco Mateusz Morawiecki, passando per l’attuale governo ucraino, una mescolanza tenuta insieme dall’ideologia ordoliberista e governata dalle potenze imperialiste legate alla NATO.
E’ palese che tanto gli USA quanto la UE stanno utilizzando le manovre militari russe per stabilirsi in Ucraina con un potenziale di fuoco che vogliono far pesare nei rapporti internazionali, ovvio che non è presa di mira solo la Russia , per non parlare delle ricchezze naturali e del potenziale mercato rappresentato dal continente asiatico. Dagli urali al mar della Cina quella che sembra dispiegarsi è una pericolo e violenta pressione militare ed economica .
walter Gaggero
Secondo me l’Ucraina potrebbe non entrare nella NATO a condizione che la Russia faccia importanti concessioni alla politica globale USA, cosa che non intende fare.