Quando feci parte del comitato romano per la pace, nei primi anni ’80, noi partecipanti avevamo nell’articolo 11 della Costituzione il nostro fondamento, perché in esso è scritto che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Anche adesso che aderisco all’ANPI e che come associazione antifascista è alla Carta che diamo valore fondamentale e che vogliamo difenderla, l’articolo 11 è un pilastro del nostro agire.
Quando però ho letto nelle tesi pre-congressuali dell’ANPI un passaggio sulla NATO sono trasecolato.
Tale passo dice:
“E’ bene che l’Europa abbia confermato il suo sistema di alleanze internazionali e i suoi rapporti transatlantici; ma tale sistema va collocato nel contesto del mondo attuale, in cui la mission difensiva della NATO nei confronti dell’Est è venuta ovviamente meno, ma non è chiaro quale sia la nuova funzione”, … eccetera.
Chi ha esteso questo passaggio del documento è chiaramente una persona che si è conformata per proprio tornaconto, non so quanto onorevole, alla divinità incontestabile della NATO, perché farlo significa entrare in tutte le stanze giuste e non farlo significa esserne esclusi a priori.
Ciò che fa finta di ignorare l’estensore del comma del documento congressuale è che la NATO, come tutte le alleanze militari, sono uno strumento per legare in maniera assoluta i governi e le classi dirigenti dei paesi partecipanti, ma ignora volutamente altri aspetti di essa.
Quando le truppe anglo-americane arrivarono in Italia durante la seconda guerra mondiale, tali eserciti non andarono via ma rimasero in maniera stabile per imporre militarmente la soggezione dell’Italia ai governi di USA e Gb, con le buone o con le cattive, come in Grecia subito dopo la guerra, o il sostegno semi nascosto degli USA alla secessione della Sicilia, e dopo con le trame eversive e golpiste della CIA e della costituita “Stay behind” e ”Gladio”.
La Nato fu costituita nel 1949 e anni prima del patto di Varsavia (1955) e l’intento era il mantenimento dei regimi economici capitalisti in occidente, selezionando le classi dirigenti, come poi ha fatto nei paesi ex di “socialismo reale” dove adesso vi sono dirigenze razziste se non chiaramente fasciste, come in Ucraina i cui leader golpisti e fascisti chiedono l’adesione.
Insomma, i governi USA (la GB ora è solo il più fedele partner-vassallo), senza distinzione, hanno perpetuato dal 1945 in poi innumerevoli guerre e colpi di stato causando nel mondo più di 20 milioni di morti e da dopo il 1990 anche l’Italia, tramite la NATO, è stata coinvolta in queste aggressioni militari spacciate come “missioni di pace”, aggredendo e dissolvendo Jugoslavia e Libia, ma anche in Iraq e Siria.
Da ultimo ritirandosi in maniera infame dopo 20 anni di occupazione militare dall’Afghanistan, lasciando il paese ancora più degradato a causa dei governi ed eserciti Nato, tanto più che i terroristi islamici, Osama Bin Laden per primo, furono sostenuti, finanziati, addestrati e armati (i missili Stinger) dagli USA stessi.
L’ultima perla degli USA è il colpo di stato in Ucraina del 2014 organizzato dalla Nuland e chiamato “rivoluzione arancione o Maidan” dai giornalisti main-stream, mentre la NATO sta attivamente sostenendo i neo nazzisti ucraini rischiando di coinvolgerci in una guerra devastante europea.
Ora la Francia spinge in alternativa per un esercito europeo ma questo è ugualmente inaccettabile alla luce della nostra costituzione, perché l’Unione Europea non è un’istituzione democratica basata sul potere e il controllo dei suoi cittadini (discorso lungo che tralascio) e poi perché il governo francese ci vuole coinvolgere in una guerra strisciante nelle sue ex colonie Africane dove sono presenti gruppi armati islamisti grazie alla dissoluzione dell’esercito libico (ribadisco a causa della NATO), con lo scopo evidente di mantenere in primis il controllo dei giacimenti di Uranio (Niger, Mali), combustibile non disponibile in Europa ed indispensabile al pericoloso nucleare civile (?) francese.
La NATO, insomma, è associazione che nonostante, politici e giornalisti di primo piano ne decantino le lodi, è associazione provocatrice di guerre e come tale in opposizione alla carta costituzionale, con la impossibilità di uscirne tramite un referendum, che in passato avrebbe stravinto per l’uscita.
Su questo punto del documento congressuale ANPI non vi può essere ambiguità, come pure sapere chi ha redatto il passaggio infame e guerrafondaio favorevole alla NATO, perché è lo spirito della Carta Costituzionale che lo chiede e l’ANPI, se vuole mantenere vivo e credibile il suo agire, deve dire chiaramente che il “re è nudo”, ovvero che la NATO è un’associazione criminale da cui è necessario uscire.
Chi sia stato a redarre questo passaggio del documento, comunque e senza fantasia, è chiaramente all’interno del Partito Democratico, visto l’affermazione del suo segretario Letta per cui il nuovo presidente della repubblica deve essere chiaramente “atlantista”.
Nessuna mediazione su questa questione, è necessario creare una nuova coscienza democratica ed etica.
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Silvano Ralli
Analisi concreta e ineccepibile. L’Italia continua a condividere e subire piani di armamenti e strategie di guerra contrari ai principi fondanti della ns. Repubblica.
luigi b.
Concordo con questo compagno. Pure io sono trasecolato. E non solo su quello. Anche sul paragonare l’ucraina del golpe nazi-fascista e dei fascisti criminali al governo, alla Bielorussia dei Lukashenko, “….. governata da un regime dispotico e violento …..” che aveva subito un tentativo di rivoluzione(?) colorata, chiamasi meglio con: altro tentativo di golpe, mi ha fatto trasecolare. Sarebbe opportuno che chi partecipa al Congresso Nazionale evidenziasse queste “incongruenze(?) politiche. Saluti comunisti.
Giovaanni Campari
Chi abbia scritto quella frase, che oltte a schierare fra le fila “atlantiste” anche l’ANPI è pure stata scritta in modo ridicolo come altre parti del documento congressuale, è abbastanza facile. Basta confrontare stile e frasario – al netto della sua massiccia abitudine al copia/incolla – con altre cose che va scrivendo l’attuale presidente dell’ANPI Gianfranco Pagliarulo. Se poi si analizza tutta la sua carriera sindacal politica sempre schierata con le posizioni più a destra della CGIL e delle varie sigle post PCI, sino alla sua miracolata elezione alla presidenza dell’ANPI, dovuta alla necessità dei filo NATO a tutti (ma proprio tutti) i costi, che non si ripetesse il moto di autonomia dell’ANPI in occasione del referendum sul rovesciamento reazionario dell’impianto istituzionale della Costituzione voluto dall’ultras della NATO Renzi, tutto è ancora più chiaro. La prima cosa che dovrebbe fare l’ANPI al suo congresso è cacciare tutta la cricca attualmente al suo vertice.
luigi b.
Caro compagno, allora siamo messi proprio male. Saluti comunisti