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Ci lascia anche Corrado Alunni

Visto che ormai ne ha parlato anche il Corriere ho scritto su Fb questo ricordo. ”Ora che è uscita la notizia della sua morte, i media hanno già cominciato a menarla sul fatto che fosse un ex”,

Corrado Alunni era per prima cosa un ex operaio della Sit Siemens, venuto al nord nel 1967 da Roma, dove era nato il 12 novembre del 1947, crescendo nel quartiere popolare di Centocelle.

Come molti operai di allora all’inizio degli anni settanta militò nelle prime Brigate rosse dalle quali se ne andò abbastanza presto, e prima di diventare, nel 1975, un super ricercato dopo la scoperta di una base a Pavia che condivideva con altri due militanti di quegli anni (uno dei quali verrà lasciato morire di leucemia in carcere nel 1979).

Legato all’autonomia gravitante intorno alla rivista Rosso di via disciplini, in seguito fonderà le Brigate Comuniste che nel 1977 diventeranno le Formazioni Comuniste Combattenti.

Arrestato il 13 settembre 1978 nella base di Via Negroli 30/2, unitamente alla sua compagna Marina Zoni, con la quale ha diviso fino all’ultimo giorno la propria vita, tutti oggi citano la tentata evasione del 28 aprile del 1980 in pieno giorno dal carcere di San Vittore che scatena una sparatoria per le vie del centro di Milano, nella quale Alunni venne colpito allo stomaco da due colpi di mitra.

Dirà in seguito: «A causa di un processo in programma a Milano nel braccio speciale di San Vittore, ci siamo ritrovati insieme io e Vallanzasca. Le armi ce le siamo fatte venire da fuori, ma reali appoggi esterni non ne avevamo. E ce ne importava poco. L’essenziale era riuscire a scappare, superando tutte le barriere di uomini e di strutture. Anche se poi è finita male, debbo dire che la prima prova l’abbiamo vinta».

Condannato a più di 50 anni di carcere, il 18 marzo 1987 durante il Processo Moro-ter si dissocia, e nel 1989 ottiene la semi-libertà e da allora ha fatto tantissime altre cose che nessuno ricorderà.

Nella prefazione al libro “i” di Teresa Zoni Zanetti (ed. DeriveApprodi, 2000), ha scritto: «Nel quadro fosco degli “anni di piombo” così come ci è stato consegnato dalla pubblicistica di Stato quel che manca è l’umanità di cui erano pieni quegli uomini e quelle donne che facevano scelte drammatiche con la morte nel cuore come per esempio la clandestinità. I valori e le aspirazioni che ci muovevano non sono cambiati. Li ritrovo dentro di me così come nei compagni con i quali ho condiviso quelle esperienze e con tanta altra gente con la quale condivido il presente».

E’ stato tante cose Corrado Alunni, anche se come sempre si dirà solo che è stato un ex terrorista. Qui lo vediamo insieme ai suoi compagni di allora in una delle tante gabbie che lo reclusero in quegli anni.

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1 Commento


  • Luc Boné

    10 100 1000 papaveri rossi…

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