Questa mattina a Roma c’è stato un Sit in di protesta di Potere al Popolo sotto la sede dei giornali del gruppo Gedi (La Repubblica, La Stampa etc). Una iniziativa analoga si è svolta a Torino sotto la sede de La Stampa.
Gli attivisti hanno consegnato alcune scatole di dollari ed hanno megafonato sotto la sede del gruppo editoriale particolarmente attivo nell’arruolamento nelle logiche di guerra e di sostegno ad ogni versione e azione guerrafondaia del blocco euroatlantico: dall’Europa alla Palestina.
Potere al Popolo ha diffuso il seguente comunicato:
“Anche nella crisi in Ucraina, alcuni mass media italiani hanno dato conferma di essersi arruolati come strumenti in quelle che vengono definite “Guerre ibride”.
Sulle fake news messe in circolazione dai servizi di intelligence statunitensi e britannici su quanto avveniva veramente in Ucraina e sulle cause dello scontro tra NATO e Russia, c’è stata solo subalternità.
Mai una verifica sulle fonti, mai una visione critica, mai il doveroso scetticismo verso notizie fatte arrivare ai mass media solo per alimentare un clima che legittimasse la guerra e la visione della NATO.
Era già accaduto con la guerra del 1999 della Nato contro la ex Jugoslavia o con l’invasione USA dell’Iraq nel 2003, ed anche stavolta gran parte dei mass media privati e pubblici in Italia hanno sentito il dovere di passare per vere notizie false e costruire una narrazione guerrafondaia.
I giornali del gruppo GEDI si sono distinti in questo ruolo servile e nella diffusione di fake news fin troppo clamorose per passare inosservate.
Del resto l’attuale direttore ed ex direttore dei quotidiani del gruppo Gedi, è stato “tanato” da Wikileaks. Le sue fonti sono agenzie collegate alla Cia o definite dalla stessa “La Repubblica” del 27 febbraio del 2012 come la “Shadow Cia”.
Se l’Italia è finita al 41° posto per la libertà di informazione è anche per questa subalternità a organizzazioni come la Nato e a potenze come gli Stati Uniti.
Se il problema dei mass media italiani è solo quello di portare a casa uno stipendio e non quello di fare informazione, abbiamo provvederemo a portarvi in abbondanza i dollari ai quali si rivelano fin troppo sensibili.
Continuiamo in queste ore a ribadire la necessità della pace, l’urgenza di uscire senza se e senza ma dalla NATO e pretendere la smilitarizzazione dei confini”.
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Pasquale
E’ la stessa stampa che narrava la pandemia a uso e consumo dei padroni del vapore.