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Roma, 22 aprile. I figli della stessa rabbia possono unirsi

L’appello ai giovani e agli studenti dai delegati operai USB per lo sciopero e la manifestazione nazionale di venerdi 22 aprile a Roma.

Ai giovani, agli studenti, a quelli che hanno manifestato nelle piazze di tutta Italia ed hanno occupato centinaia di scuole.

A quelli che sono stati picchiati dalla celere perché chiedevano di essere ascoltati e che hanno manifestato contro Confindustria.

A quelli che hanno pianto per i giovani morti sul lavoro, mentre avrebbero dovuto essere a scuola, e che stanno lottando per togliere di mezzo il sistema dell’alternanza.

Hanno disegnato un futuro per tutti noi, noi operai e voi giovani, senza di noi.

Hanno predisposto un piano di rilancio dell’economia del paese senza considerare il lavoro.

Hanno orientato tutte le risorse verso le grandi imprese.

Non hanno voluto ridurre la precarietà e stanno allargando il sistema degli appalti.

E il lavoro in appalto è quello che più degli altri sfugge alle regole e dove quindi c’è più sfruttamento e lavoro non pagato e dove sono più frequenti gli infortuni, purtroppo anche mortali.

Hanno promesso di intervenire sull’ambiente con proclami pieni di paroloni, tipo conversione ecologica. Oggi, con la decisione di partecipare alla guerra sotto le insegne della NATO, tutti i piani vengono rivisti e il loro intervento sull’ambiente si traduce nel rilancio del carbone e finanche del nucleare. E in nuovi licenziamenti all’ex ILVA.

Hanno investito briciole per contrastare l’aumento dei prezzi e delle bollette e lasciano che i nostri salari rimangano fermi al palo e che gli speculatori lucrino sull’inflazione.

Stanno preparando nuove privatizzazioni di tutti i servizi essenziali, dai trasporti all’energia e finanche alla sanità, nonostante quello che abbiamo vissuto con la pandemia.

Per noi operai la situazione è diventata insostenibile, per i licenziamenti, per l’aumento dello sfruttamento, per la precarietà, per il carovita ed i bassi salari.

E per voi giovani sembra non esserci un futuro diverso. Nessun investimento sulla scuola, nessuna marcia indietro sull’alternanza, nessuna scelta verso la creazione di lavori stabili e dignitosi. Preparano per voi domani quello che noi stiamo già vivendo oggi.

Se vogliamo provare a cambiare il futuro dobbiamo mettere assieme la nostra rabbia.

Il 22 aprile noi scioperiamo per fermare i prezzi, fermare l’aumento delle spese militari ed alzare i salari.

Vi invitiamo a fare lo stesso e ad essere anche voi alla manifestazione di Roma.

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