Il blogger ucraino Gleb Lyashenko è stato arrestato a Leopoli dalla polizia politica – lo SBU – che lo annuncia con un comunicato, pubblicando la foto del giornalista con tanto di timbro di cancellazione sopra, a monito per tutti.
L’accusa è quella di aver criticato Zelensky, cosa che in Ucraina è vietata.
In Russia c’è sicuramente un regime autoritario, ma l’Ucraina non è una democrazia. I partiti di opposizione sono vietati e chi non accetta il dogma della guerra nazionalista ad ogni costo se va bene viene arrestato, se va male viene “liquidato” come si dice lì.
I giornalisti ucraini delle nostre tv sono quindi il prodotto di questa mancanza di libertà, sono solo propagandisti del governo. Come i colleghi russi che a volte vengono loro contrapposti sugli schermi televisivi.
Il fatto che la guerra non sia “tra dittatura e democrazia”, come invece esalta la propaganda guerrafondaia, non cancella il fatto che l’Ucraina sia il paese aggredito e la Russia quello aggressore. Esattamente come aggressori sono stati e sono gli USA e la NATO in giro per il mondo, indipendentemente dai regimi dei paesi aggrediti.
Non c’è bisogno di trasfigurare i paesi aggrediti in ciò che non sono, per giudicare un crimine in sé la guerra di una grande potenza che vuol imporre ad un paese più piccolo il suo dominio e i suoi standard. E invece la propaganda di guerra urla democrazia o morte, fino alla terza guerra mondiale.
Temo che la stampa italiana non si mobiliterà per la libertà e la vita di Lyashenko, come non lo fa per Assange e per altri prigionieri politici del nostro “libero” Occidente.
Questa è solo l’ennesima dimostrazione che democrazia e guerra sono incompatibili e che se si vuole davvero la democrazia bisogna dire NO alla guerra.
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Andrea Vannini
L’ AGGRESSORE È L’ UCRAINA FASCISTA IN NOME E PER CONTO DELL’ IMPERIALISMO USA. L’ OPERAZIONE MILITARE SPECIALE RUSSA È LEGITTIMA DIFESA. A NOI ANTIFASCISTI ITALIANI IL COMPITO DI COMBATTERE CONTRO QUESTO STATO SERVO, NON MENO DI QUELLO UCRAINO, DELL’ IMPERO.
Gianfranco
“…. l’Ucraina sia il paese aggredito e la Russia quello aggressore”. Mi ripeto da post precedente (“Non in nostro nome”), resto sempre in attesa di un’analisi alternativa dove si legga cosa avrebbero dovuto fare i Russi. Non si dimentichi che l’80% circa della popolazione Russa approva l’operazione Z del governo Putin.
Laziale
SI VIS PACEM PARABELLUM