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Niente tagli agli organici ma assunzioni. Per la sanità? No per le forze armate

In sordina e in regime di “ordinaria amministrazione” il 3 agosto scorso il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge delega per la revisione del modello delle Forze Armate con 196 voti favorevoli, 12 contrari e 2 astenuti.

Il provvedimento rinvia di undici anni la riduzione dell’organico delle Forze Armate da 190 a 150 mila effettivi previsto dalla Legge 244 del 2012 (era l’anno dei tagli alla spesa pubblica imposti dal governo Monti, ndr) e, al contrario, prevede norme per l’incremento degli organici delle Forze Armate e l’istituzione di una Riserva operativa nell’ottica delle esigenze strategiche emerse negli ultimi tempi, non ultimo la guerra in Ucraina.

“Sono molto soddisfatto per l’approvazione definitiva del disegno di legge sulla revisione dello strumento militare, una proposta che ha visto il proficuo lavoro di Governo e Parlamento” ha dichiarato il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. “Un passo in avanti decisivo nel processo di riforma dello strumento militare che consentirà di reclutare personale più giovane destinato alle attività operative, con migliori prospettive di carriera e di trattamento economico, introducendo la necessaria gradualità nel conseguimento degli obiettivi di riduzione fissati dalla legge 244 del 2012”.

La proposta di Legge era stata presentata al Senato  il 10 gennaio scorso, dopo essere stata approvata dalla Commissione Difesa il 28 dicembre 2021, ma poi era rimasta bloccata presso la Commissione Bilancio.

Il sito specializzato Analisi Difesa spiega che dopo un lungo “tira e molla” tra i soggetti coinvolti e cioè i Ministeri della Difesa e della Economia e delle Finanze, pressoché all’improvviso è apparsa però una nuova versione della proposta di Legge stessa, recante alcune modifiche non proprio marginali. Quest’ultima viene così immediatamente calendarizzata nei lavori dell’assemblea della Camera dei Deputati per la giornata del 27 aprile; e, al termine delle votazioni di alcuni emendamenti nonché delle rituali dichiarazioni di voto, in modo quasi “istantaneo” approvata a larga maggioranza (anzi, addirittura, senza un solo voto contrario!).

Inutile segnalare che è stata unanime la soddisfazione espressa da tutte le forze politiche per un disegno di legge che prevede la revisione del modello delle Forze armate interamente professionali, la proroga al 2033 del termine per la riduzione delle dotazioni organiche complessive a 150.000 unità, e la delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale.

Tutto il contrario di quando si discute ed occorre approvare misure analoghe in un settore decisive ma al collasso come quello della sanità, nonostante che anche in questo si sia combattuta e si stia combattendo la guerra della pandemia di Covid.

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