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Retromarcia a Pavia sui divieti di “raduno” in nome dell’anti-rave

Per fortuna la realtà dei fatti signoreggia sempre sulle menzogne. Anche di quelli che si credono “potenti” perché hanno ottenuto il voto di un cittadino su sei…

In tanti avevano – a cominciare ovviamente dal prefetto-ministro dell’Interno – provato a negare che il “decreto anti-rave” fosse in realtà un decreto contro ogni “raduno” superiore alle 50 persone, qualsiasi fosse la motivazione.

Una figuraccia tale da indurre persino parti consistenti della coalizione di destra ad auspicare sostanziali modifiche in Parlamento e a far resuscitare persino nel Pd e nei Cinque Stelle qualche remora “garantista”.

Permaneva però, soprattutto tra i gazzettieri di complemento incaricati di condurre campagne stampa inventate, l’attitudine a “minimizzare” i rischi di interpretazione “creativa” da parte di qualche ufficiale di piazza.

Manco a dirlo, eccolo… Il questore di Pavia ha in un primo momento vietato una manifestazione delle locale Rete Antifascista, indetta per sabato pomeriggio in contrapposizione ad un raduno fascista in ricordo di Emanuele Zilli (un militante del Movimento sociale italiano – da cui deriva ancora la “fiamma” presente nel simbolo di FdI – morto il 5 novembre 1973 in circostanze mai chiarite).

Il riferimento al cosiddetto “decreto anti-rave” è stato fatto direttamente nella nota con cui la questura negava l’autorizzazione al presidio antifascista (vedi il documento qui di fianco), e non è certo ascrivibile a “fantasie” o “strumentalizzazioni”.

Ovvie le immediate proteste sia dei diretti interessati che delle forze politiche – anche di quelle che avevano approvato o non modificato diversi “decreti sicurezza” – che non hanno fatto fatica a riscontrare nella decisione una “coerenza” con il testo di un decreto apertamente liberticida.

La Rete Antifascista è stata chiarissima:

Che dire di queste prescrizioni? Che rappresentano bene il valore simbolico che per la Meloni ha il suo decreto-legge, esprimendo appieno il tratto repressivo del suo governo, che assegna agli organi di polizia un potere discrezionale ampio e non giustificabile in uno stato di diritto.

Pertanto, nella consapevolezza di essere nel giusto e nel lecito, invitiamo ogni antifascista a esercitare domani il diritto costituzionale a partecipare al nostro corteo, anche per contestare con i fatti gli strumenti repressivi del dissenso di cui questo governo e le autorità si stanno dotando“.

Con la decisione di andare comunque in piazza diventava concretissimo il rischio che la polizia caricasse poi gli antifascisti in nome di un decreto che la stessa Meloni giurava esser stato scritto per tutt’altri motivi.

Dunque al questore – dopo probabili lunghe telefonate con il titolare del Viminale – non è rimasto che revocare il proprio stesso divieto, invocando una “erronea interpretazione sul provvedimento, assunto in base all’art. 18 del Testo unico di pubblica sicurezza, che poteva richiamare legami con la norma anti rave e per i possibili riflessi che tutto questo avrebbe potuto avere sul regolare svolgimento delle manifestazioni.”

Una toppa che rivela quanto grande sia il buco creato da chi ha voluto strumentalizzare un innocuo rave proprio per “dare un segnale” sul fatto che il nuovo governo “mostra le palle”. O quell’altro nome lì…

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1 Commento


  • Oigroig

    “circostanze mai chiarite”… Emanuele Zilli è morto 25enne il 5 novembre 1973 in seguito a una caduta in motorino, e soltanto vent’anni dopo è entrato nel martirologio neofascista di Pavia e dintorni come vittima di una tutta ipotetica aggressione stradale, senza riscontri né testimoni né indizi… I neofascisti hanno ucciso centinaia di persone i cui nomi spesso abbiamo dimenticato, mentre il vittimismo neofascista arriva persino a inventarsi violenze politiche indimostrabili e probabilmente inesistenti… I despoti dell’Egitto, dell’Iran ecc. ecc. uccidono, torturano e incarcerano migliaia di persone di cui non ci interessa sapere il nome, e noi ci occupiamo dei comici decreti del governo italico… Perché ci facciamo dettare parole e argomenti dai media mainstream?

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