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Il nuovo Codice delle Famiglie a Cuba. Oggi un convegno a Roma

Oggi pomeriggio all’università Sapienza di Roma, l’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba e Cambiare Rotta hanno organizzato un convegno sul nuovo Codice delle Famiglie a Cuba.

Il convegno dal titolo ”Nel socialismo l’amore è legge: rivoluzione, uguaglianze e famiglie a Cuba” si terrà alle 16.00 nell’aula convegni della facoltà di Fisica.

Il Codice delle Famiglie cubano, approvato il 25 settembre con un referendum popolare che ha visto il voto favorevole del 67% dei cubani e che sostituisce la vecchia legge del 1976, è il risultato dello straordinario processo rivoluzionario di costruzione del socialismo a Cuba, unica garanzia di uguaglianza anche sul piano dei diritti civili.
La costruzione di questa legge, all’avanguardia sul riconoscimento e sull’inclusione delle nuove tipologie di famiglia, rappresenta un unicum non solo nei contenuti ma anche nel metodo di consultazione e dibattito popolare.
Abbiamo l’onore di ospitare in Italia Yamila Ferrer, deputata e membra della Commissione di Redazione del Codice delle Famiglie: invitiamo tutti a partecipare al convegno che si terrà in Sapienza per comprendere fino in fondo come ‘l’amore sia diventata legge’ a Cuba, nonostante e contro la narrazione mediatica occidentale che dipingono l’isola americana come una dittatura e perdi più arretrata e figlia di una visione omotransfobica della società.

Sul metodo
A Cuba si sono tenuti 79.000 incontri popolari per discutere il progetto articolo per articolo, con la partecipazione attiva di 6,5 milioni di cubani. Al contempo veniva portato avanti un programma di comunicazione e informazione accurato volto a raggiungere tutta la popolazione cubana: decisivi in questo senso sono stati il programma televisivo “Familia” e il Centro Nacional de Educación Sexual (CENESEX), contestualmente al ruolo d’Ava guardia politica e sociale svolto dall’Unione dei Giovani Comunisti.

Sui contenuti e nel merito del progetto.
Il codice è finalizzato al superamento del “criterio patriarcale” di definizione della famiglia, istituzione prodotta dalla società borghese che risulta opprimente in una società divisa in classi. Il documento, infatti, affronta tantissimi temi come ad esempio l’unione affettiva, le famiglie multiparentali, la responsabilità genitoriale, l’adozione, la gestazione solidale, la discriminazione e la violenza in famiglia, la divisione del lavoro di cura, l’affiliazione assistita.

In sostanza il codice delle famiglie cubano risulta il più avanzato sul piano di inclusività e riconoscimento dei nuovi bisogni delle donne e delle soggettività lgbt, sorretto da uno stato e una società tutta incentrata sul raggiungimento del benessere collettivo e del vivir bien e non sul profitto di pochi.

Crediamo infine che sia oggi di fondamentale importanza approfondire i risultati straordinari del modello di socialismo cubano, dimostratosi in maniera oggettiva un esempio di garanzia di democrazia reale e di diritti sociali e civili garantiti a tutti. Per noi giovani militanti e attivisti politici nati e cresciuti nella crisi strutturale del modello di sviluppo occidentale, Cuba non solo rappresenta un punto di riferimento politico ma uno strumento potente contro l’ipocrisia del transfemminismo borghese e per costruire l’Alternativa all’imbarbarimento sociale e culturale a cui il capitalismo ci ha condannati.

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