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Arbeit macht frei in salsa napoletana!

Non sapremmo dire se la pantomima che si è rappresentata a Napoli – attorno alle procedure ed all’ufficializzazione dei nuovi assunti nell’azienda di igiene urbana della città, ASIA – sia stata organizzata e pianificata scientemente oppure – ciò a cui abbiamo assistito in questi giorni – è, semplicemente, un “segno dei tempi”.

E’ stata veramente una modalità ipocrita e carica della peggiore “ideologia del capitale” tutta la gestione di questo maxi/concorso che ha determinato l’assunzione di 500 persone (in due tranche) nell’azienda comunale ASIA.

Dopo decenni in cui la gestione dei rifiuti (o meglio l’Affaire Monnezza) ha consumato milioni di Euro, alimentato le fortune economiche di aziende “pulite” e di quelle “criminali”, costruito le carriere politiche di esponenti di partito, di sindacati e, persino, di uomini di Polizia e Carabinieri (do you remember Gianni De Gennaro Commissario Speciale, oppure Alessandro Pansa alla stessa funzione?) il Comune di Napoli ha espletato un Concorso per assumere netturbini in una città che registra una carenza di organici in questo settore endemica e strutturale.

In questi mesi, dall’indizione del Concorso al suo svolgimento, si è rimesso in moto, particolarmente in alcuni quartieri popolari della città, il caravanserraglio di faccendieri e galoppini i quali – attraverso CAF fasulli e Associazioni dalla dubbia ragione sociale – hanno dato vita a “corsi preparatori” i quali, in molti casi, erano veri e propri raggiri ai danni dei senza lavoro richiamati dall’esca di una possibile “raccomandazione/segnalazione” ai fini di una probabile assunzione.

La “ciliegina” – però – si è palesata con la “cerimonia” di lunedì 5/12 scorso, al Maschio Angioino, di Napoli dove il Sindaco, Gaetano Manfredi, ha esternato il suo “punto di vista” su questa operazione configurando una interpretazione culturale e politica di tale vicenda sociale di chiaro stampo classista, reazionario e razzista.

Una lucida scelta politica per rafforzare – verso i giovani neo/assunti e verso i tanti disoccupati e precari della città – la filosofia del “puro comando sulla forza/lavoro” e dell’azzeramento di un universo di diritti sindacali, aspirazioni ad una legittima “ascesa sociale” e di un generale miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro derubricati ad un nefasto passato non più rieditabile e riproponibile a detta del Sindaco.

Siamo – quindi – di fronte, al di là della fuffa terminologica usata da Manfredi, ad un passaggio serio su come le “nuove classi dirigenti” intendono il rapporto con il lavoro, l’istruzione e l’aspirazione ad un miglioramento della propria esistenza.

Credo che le parole della ricercatrice universitaria, Anna D’Ascenzio, (che riprendiamo dalla sua pagina Facebook) ben descrivono questo disegno e il suo portato ideologico, politico e pratico:

Per capire il disastro sociale e il relativo autismo delle nostre classi dirigenti basta leggere il comunicato del Comune. La firma del contratto relativo a duecento posti di lavoro da netturbino distribuiti tramite concorso diviene “occasione” di evento pubblico.

Il sindaco di Napoli vi partecipa e si lascia riprendere tra i duecento neo-assunti. Circolano tante foto e tanti comunicati stampa. La titolazione è tesa a evidenziare la modestia e quindi l’assenza di ambizione dei tanti partecipanti, compresi tanti laureati.

Nessuna domanda, nessun tentativo d’analisi, tutti a rimarcare (e a stigmatizzare) la “voglia” di posto fisso. Allora una domanda a questi non imbarazzanti signori e alle coorti, che consigliano simili operazioni mediatiche all’ex Presidente della CRUI e Rettore della più grande Università del Sud e anche, ex Ministro dell’Università italiana, provo a farla (retoricamente) io.

Caro Sindaco e addetti stampa, ma essersi prestato a una cerimonia, in cui veniva chiesto di celebrare la “concessione” di un posto di lavoro, che mio padre (capitale culturale pari a una Licenza elementare) ha avuto la possibilità di rifiutare, non la turba?

Non sente delle responsabilità rispetto ai numerosi laureati meridionali, che abbiamo prima illuso e poi umiliato?

Non crede che i continui tagli al ramo culturale, compensati da “statistiche valutative” e analisi farlocche sull’impiegabilità dei laureati non abbiano contribuito a questo disastro economico?

L’assenza di una visione geografica e produttiva della classe dirigente universitaria nazionale e locale, anche dal Lei rappresentata, non è da mettere in relazione all’evidente disastro professionale di una generazione?

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2 Commenti


  • Mauro

    …E già,I laureati sporcano le strade e Quelli con la licenza elementare o media le devono pulire…


  • Stefano Cavallini

    laureati,diplomati, altri cittadini si sono presentati o il concorso era aperto solo alle lauree o diplomi. il limite di età, a me sembra una presa in giro per essere chiari cosa significa tutto questo il dominio di chi ,questi giovani chi sono cosa ne pensano ,che informazioni gli sono state date .

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