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Il caso di Alfredo Cospito inviato alla Corte Costituzionale

Le eccezioni presentate dagli avvocati dei detenuti anarchici Alfredo Cospito e Anna Beniamino sono state accolte dalla Corte d’Assise d’Appello di Torino e verranno inviate alla Consulta.

Alfredo Cospito e Anna Beniamino – detenuti politici in carcere da anni – sono accusati per gli ordigni esplosi all’esterno alla caserma degli allievi carabinieri di Fossano (Cuneo), nel 2006 senza provocare vittime né feriti. La Corte rinvierà alla Consulta la decisione sulla concessione o meno delle attenuanti, mentre il procuratore generale per Alfredo Cospito aveva chiesto addirittura l’ergastolo ostativo per una strage mai avvenuta.

Il procuratore generale Francesco Saluzzo, a conclusione della sua requisitoria, durante l’udienza d’Appello in corso a Torino, ha chiesto per l’anarchico Alfredo Cospito l’ergastolo e dodici mesi di isolamento diurno mentre per Anna Beniamino  la Procura ha chiesto 27 anni e un mese.

In primo grado erano stati condannati rispettivamente a 20 anni e 16 anni e sei mesi, ma la Procura di Torino ha deciso di accanirsi contro i due anarchici aumentando la richiesta di condanna, in un caso addirittura all’ergastolo.

Come già scritto non c’è stata strage, né vittime né feriti, ma un attentato diretto contro una caserma dei carabinieri è stato ritenuto come se ci fosse stata una strage “perché diretto contro la sicurezza dello Stato”; un assioma inaccettabile che ha costretto la Corte d’Assise d’Appello di Torino a inviare gli atti alla Corte Costituzionale.

Ma in attesa della sentenza Alfredo Cospito, in carcere a Sassari, è già sottoposto da mesi al regime carcerario restrittivo noto come 41 bis.

Contro questo accanimento ha iniziato da settimane uno sciopero della fame. “Condannato in un limbo senza fine, in attesa della fine dei miei giorni. Non ci sto e non mi arrendo ma continuerò il mio sciopero della fame per l’abolizione del 41 bis e dell’ergastolo ostativo fino all’ultimo mio respiro per far conoscere al mondo questi due abomini repressivi di questo Paese“, ha affermato Alfredo Cospito in una dichiarazione spontanea nel corso dell’udienza in corso a Torino.

Dentro e fuori il tribunale militanti anarchici e attivisti solidali hanno manifestato la loro solidarietà ad Alfredo Cospito in sciopero della fame. In circa 250 sono partiti in corteo dal presidio davanti a Palazzo di Giustizia per le strade di Torino.

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Dichiarazione di Alfredo Cospito (oggi al 45esimo giorno in sciopero della fame) all’udienza di appello per il ricalcolo delle condanne nell’ambito del processo Scripta Manent, tenutasi questa mattina a Torino. La sentenza arriverà a giorni. Queste le parole di Alfredo:

Leggo soltanto quattro righe. Prima di scomparire definitivamente nell’oblio del regime del 41 bis lasciatemi dire poche cose e poi tacerò per sempre. La magistratura della repubblica italiana ha deciso che, troppo sovversivo, non potevo più avere la possibilità di rivedere le stelle, la libertà.

Seppellito definitivamente con l’ergastolo ostativo, che non ho dubbi mi darete, con l’assurda accusa di aver commesso una “strage politica”, per due attentati dimostrativi in piena notte, in luoghi deserti, che non dovevano e non potevano ferire o uccidere nessuno e che di fatto non hanno ferito e ucciso nessuno.

Non soddisfatti, oltre all’ergastolo ostativo, visto che dalla galera continuavo a scrivere e collaborare alla stampa anarchica, si è deciso di tapparmi la bocca per sempre con la mordacchia medievale del 41 bis, condannandomi ad un limbo senza fine in attesa della morte. Io non ci sto e non mi arrendo, e continuerò il mio sciopero della fame per l’abolizione del 41 bis e dell’ergastolo ostativo fino all’ultimo mio respiro, per far conoscere al mondo questi due abomini repressivi di questo paese.

Siamo in 750 in questo regime ed anche per questo mi batto. Al mio fianco i miei fratelli e sorelle anarchici e rivoluzionari. Alla censura e alle cortine fumogene dei media sono abituato, queste ultime hanno l’unico obiettivo di mostrificare qualunque oppositore radicale e rivoluzionario.

Abolizione del regime del 41 bis.

Abolizione dell’ergastolo ostativo.

Solidarietà a tutti i prigionieri anarchici, comunisti e rivoluzionari nel mondo.

Sempre per l’anarchia.

Alfredo Cospito

 

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2 Commenti


  • Andrea Vannini

    COMPAGNI LIBERI


  • Pasquale

    Il governo dell’uomo da parte dell’uomo, sotto qualsivoglia nome si mascheri, è oppressione; la più alta perfezione della società si trova nell’unione dell’ordine e dell’anarchia. (Pierre Joseph Proudhon)

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