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“A scuola di guerra”: la protesta contro l’alternanza nella fabbrica di armi

Ieri gli studenti e le studentesse dell’OSA (Opposizione Studentesca d’Alternativa) hanno fatto un blitz davanti all’azienda Mes Spa di Roma, azienda del comparto metalmeccanico che opera anche nel settore militare, per protestare contro i percorsi di alternanza svolti dagli studenti nell’azienda.

È di ieri [mercoledì, ndr] la notizia che presso la Mes S.p.A., azienda specializzata nella produzione di armamenti, che ha legami con Leonardo e rifornisce fra gli altri anche la NATO, gli studenti di due istituti professionali di Roma svolgono percorsi di alternanza scuola-lavoro”, scrive l’Osa in una nota pubblica.

Siamo qui per dire a gran voce che non saremo schiavi per il vostro profitto e NON SAREMO SCHIAVI PER IL VOSTRO SFRUTTAMENTO E LA VOSTRA GUERRA, voluta dalla NATO, da questa classe politica occidentale e italiana che non ci rappresenta, che pensa al profitto alle grandi aziende mentre siamo noi e le fasce popolari a pagare carovita, caro bollette, miseria, sfruttamento anche come studenti”.

L’alternanza scuola-lavoro squarcia ogni velo d’ipocrisia sulla funzione a cui la classe politica e industriale vorrebbe relegare la scuola, ossia formazione perpetua di forza lavoro da sfruttare al minor costo possibile (magari gratis) per l’apparto produttivo (bellico, se necessario) del paese.

Per gli studenti tutto questo è inaccettabile: noi non ci stiamo a lavorare e fornire manodopera per aziende come la Mes Spa e la Leonardo, le quali convenzionano e alimentano guerre e producono armi per la NATO. Vogliamo una scuola libera dall’influenza delle aziende militari e della propaganda bellicista occidentale”, rilanciano gli studenti.

Sappiamo che il MIUR, il ministro Valditara e il governo Meloni sono complici in quanto servili alle grandi aziende, a questa guerra e all’alternanza scuola-lavoro e dunque responsabili della morte dei nostri coetanei durante gli stage e di questo modello di scuola che ci vuole schiavi”.

Proprio ieri, in concomitanza con l’azione, giungeva inoltre la notizia che nessun risarcimento verrà corrisposto alla famiglia di Giuliano, uno dei tre giovani assassinati in alternanza lo scorso anno da un sistema di sfruttamento che solo nel 2022 ha provocato la morte di 1089 lavoratori.

Una strage impunita, contro cui l’Unione Sindacale di Base da tempo chiede l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro.

Abbiamo inoltre voluto ricordare Giuliano De Seta, studente e ragazzo morto in alternanza, a cui l’INAIL ha negato il risarcimento in quanto Giuliano “era stagista”. Il risarcimento non avrebbe ripagato la famiglia per la perdita del figlio e noi studenti per la perdita di un nostro coetaneo ma questa notizia conferma l’odiosa arroganza e infamia di un sistema che prima ci sfrutta e ci ammazza e poi si autoassolve. Per lui, per Giuseppe, per Lorenzo, continueremo a lottare”, conclude la nota.

La stipula di convenzioni tra istituti scolastici e aziende legate all’apparato militare è ora al centro di un’interrogazione parlamentare.

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