Menu

Altre armi italiane all’Ucraina. Oggi si vota al Senato

Oggi al Senato viene sottoposto al voto parlamentare, il decreto del Consiglio dei Ministri n. 185 del 2 dicembre 2022 per prorogare «fino al 31 dicembre 2023» l’invio di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari all’esercito ucraino al fine di combattere l’invasione russa.

Si tratta di una proroga del provvedimento introdotto dopo l’inizio della guerra dal governo Draghi, che era in scadenza a fine 2022.
In seguito al 185/2022, che fa da cornice giuridica, all’inizio del 2023, il governo Meloni varerà il sesto decreto di aiuti militari (e gli eventuali decreti successivi) all’Ucraina: per quanto è dato sapere, l’Italia  verrà incontro alla necessità manifestata dalle autorità Kiev di ricevere sistemi missilistici di difesa aerea.

Voci parlano di batterie di missili Samp-T coprodotte dalle industrie militari italiane e francesi. Ogni batteria, completa di 32 missili Aster, costa circa 800 milioni di euro.
Nel voto di oggi, come già avvenuto il 30 novembre, e il 13 dicembre 2022, si prevede una ampia “unità nazionale”, guerrafondaia e trasversale rispetto agli schieramenti destra-sinistra (più precisamente: centro-destra, centro-sinistra), perché le modalità del decreto (segretezza della lista di armi riferita solo al COPASIR) sono le stesse del governo Draghi .

Il decreto dovrà essere convertito entro sessanta giorni, quindi entro fine gennaio- primo febbraio 2023, e va a seguire il nodo sciolto della approvazione delle legge di Bilancio, caratterizzata dall’aumento delle spese militari in ottemperanza delle direttive NATO (con la quota del 2% del PIL entro il 2028).

La rete pacifista definitasi “Disarmisti esigenti”  tenendo conto di questi dati politici, ha promosso un “digiuno di coerenza pacifista”, facendo seguito a un appello portato alla manifestazione del 5 novembre, con l’invito ai manifestanti, tramite striscione e volantino, a riconvocarsi quando si sarebbe discusso in Parlamento l’invio delle armi all’Ucraina.
Si parla di “coerenza pacifista” perché, se ci battiamo affinché “tacciano le armi”, ci sembra logico e doveroso darsi da fare per impedire che l’Italia le passi a chi le usa per combattere in guerra. Un presidio si svolgerà, oggi, in piazza della Rotonda, nei pressi del Pantheon, dalle ore 15:00 alle ore 19:00.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha intanto riconvocato al Quirinale il Consiglio Supremo di Difesa per martedì 17 gennaio. L’ordine del giorno prevede il punto di situazione sulla guerra in Ucraina, le conseguenze sugli equilibri geopolitici e implicazioni complessive per l’Italia; l’esame dei principali scenari di crisi, con particolare attenzione al Mediterraneo allargato, e la posizione nazionale rispetto alle relazioni politico-strategiche in ambito europeo e transatlantico; stato di efficienza e processo di ammodernamento dello Strumento militare.

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *