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Fermare il treno della guerra, è tempo di mobilitarsi

Tre ore fitte di discussione e diciassette interventi hanno animato l’assemblea dei firmatari dell’appello “Fermare la guerra, imporre la pace” tenutasi sabato a Roma.

Michela Arricale, giurista del Cred, ha introdotto i lavori sottolineando l’urgenza di porre fine ad una guerra che vorrebbe essere la sostituzione dell’ordine internazionale fondato sul diritto con quello fondato “regole” come viene definito dalle potenze della Nato.

Sono poi intervenuti Sergio Cararo, Josè Nivoi del collettivo dei portuali di Genova, Angelo Baracca, Salvatore Izzo, Giorgio Cremaschi, Davide Tutino del comitato promotore dei referendum contro l’invio di armi, Fabio Marcelli, Giacomo Marchetti, Jorge Ceriani (Prc), Luciano Vasapollo, Marta Collot (Potere al Popolo), Guido Lutrario dell’Usb, Simone del Comitato No basi militari di Coltano, gli studenti universitari di Cambiare Rotta, Patrizia Sterpetti (Wilpf), Francesco Vitanza.

Il confronto si è concluso con l’impegno a lavorare per far convergere in una manifestazione nazionale in ottobre tutte le forze che intendono fermare il treno della guerra e una serie di appuntamenti  intermedi.

Qui di seguito il documento prodotto dall’assemblea:

L’assemblea dei promotori e firmatari dell’appello “Fermiamo la guerra, imporre la pace”, riunita a Roma sabato 27 maggio 2023 presso il cinema Aquila,

– constata che le ragioni enunciate nell’appello risultano più che mai attuali data l’evidente assenza di ogni prospettiva di negoziato e l’escalation quotidiana verso sempre nuovi e incontrollabili livelli del conflitto, che assume sempre più le caratteristiche di una contrapposizione militare globale tra Russia e NATO;

– afferma quindi la necessità urgente di rilanciare in modo intransigente e capillare le ragioni del cessate il fuoco e del negoziato;
– denuncia il crescente coinvolgimento dell’Italia nel conflitto in netta e grave violazione del principio del ripudio della guerra enunciato dall’art. 11 della Costituzione repubblicana;

– individua nei referendum promossi contro l’invio delle armi  al governo ucraino uno strumento fondamentale per dar modo al popolo italiano di esprimere la propria opposizione alla guerra;

– decide di promuovere per ottobre una grande manifestazione nazionale contro l’invio delle armi e ogni altro possibile coinvolgimento italiano nel conflitto ucraino, per il cessate il fuoco e l’apertura di un negoziato basato sui principi del diritto internazionale applicabile, che consenta una soluzione pacifica basata sul rispetto dell’autodeterminazione di tutte le popolazioni coinvolte e della sicurezza di tutti gli Stati interessati;

– invita a partecipare alle manifestazioni contro la guerra già convocate in alcune città per il 2 giugno;

– invita a partecipare all’assemblea nazionale contro le basi militari che si terrà il 4 giugno a Coltano (PI);

– valuta positivamente la proposta di una manifestazione nazionale dell’opposizione al governo della guerra per sabato 24 giugno a Roma.

Roma 27 maggio 2023

 

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