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Referendum contro invio delle armi in Ucraina. Consegnate le firme

Venerdì 21 luglio sono state consegnati alla Corte di Cassazione 19 scatoloni contenenti le firme raccolte nei referendum contro l’invio delle armi in Ucraina.

“La nostra stima è che il numero sia stato raggiunto, al mattino c’è stato un mini problema tecnico, abbiamo dovuto poi consegnare le firme quelle diciamo online al pomeriggio, comunque il verbale è stato ricevuto, la Corte ci dirà a partire dalla fine di settembre quante firme effettivamente valide sono state consegnate se abbiamo il mezzo milione, il mezzo milione è sufficiente”, spiega il prof. Ugo Mattei, uno dei promotori di uno dei tre quesiti referendari.

Qui di seguito, in una intervista al canale Youtube Border Nights il prof. Mattei spiega come stanno le cose.

“Al momento ci possiamo basare soltanto su Steam e quindi a questo punto direi di sospendere la suspense e aspettare il responso ufficiale della Corte di Cassazione che è deputata a questo scopo.

Noi naturalmente proseguiremo per tutte quelle che sono le vie necessarie per ripristinare un minimo di legalità costituzionale a questa vicenda perché comunque sia andata, è chiaro che lo scandalo assoluto del silenzio mediatico totale è di un governo che non ha implementato la legge che prevede la messa a disposizione di una piattaforma pubblica per i partecipanti ai referendum, l’anello debole di questa raccolta, perché noi avevamo stimato di poter raggiungere grossomodo 200.000 firme attraverso l’online, basandoci su quante ne avevamo prese sulla contestazione Zelensky in pochi giorni a Sanremo in febbraio, invece il numero delle firme raccolte sulla piattaforma Itagile è stato ridicolemente basso, dell’ordine dei 20.000 firme, quindi è chiaro che quello è stato l’anello debole.

Per conto hanno funzionato meglio i comuni, che hanno mandato, quelli che hanno risposto, circa 4.000 hanno mandato parecchie firme certificate, c’è stato 5.000 comuni che non hanno ancora risposto, e quindi nei prossimi giorni arriveranno ancora delle firme, qui capiremo poi cosa fare dal punto di vista del come farla avere e se farla avere la Corte di Cassazione per evitare degli autogol, ma questo è un tema che dovremmo affrontare successivamente.

Ecco è stato comunque un grande sforzo perché appunto nonostante il silenzio mainstream esser riusciti comunque in questa impresa non è stata una cosa da poco. Ma sai riusciti o non riusciti dipende da un dato numerico che è quello appunto se siamo riusciti ad avere le firme certificate. dal punto di vista politico il risultato è sicuramente importante perché c’è stata una mobilitazione importante a livello nazionale che speriamo non vada dispersa nei prossimi mesi.

Noi abbiamo fatto una scelta che è quella di andare comunque alla conta, alla certificazione perché è una cosa che possono dichiarare i comitati, una cosa che poi dopo ti certifica la Corte deputata a questo ruolo anche perché è necessario avere un provvedimento formale con il quale poi dopo eventualmente regolarci per ricorsi che noi vogliamo senza altro fare, probabilmente a livello di Corte europea, perché purtroppo il tasso di cancellazione nei fatti di quelle che sono le libertà civili e le Costituzioni del nostro Paese, anche questa volta, ha raggiunto dei livelli di intollerabilità”.

 

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1 Commento


  • Renato

    Bella esperienza ho fatto decine di gazebo per la raccolta firme la gente non informata se ridottacaglinultimi giorni… Speriamo di farcela tv e giornali uno schifo…. Lotta dura… Io ci sarò sempre

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