In questi ultimi anni non abbiamo certo lesinato stroncature feroci a come i media mainstream “lavorano” le notizie, presentandoci quotidianamente un menu di falsi clamorosi, ma utili alla propaganda padronale e bellicista.
Oltre alle spiegazioni cultural-psicologiche (sull’etica del giornalista e quant’altro) forse è bene conoscere anche il “livello strutturale” che prepara e sostiene questo decadimento drammatico della qualità dell’informazione.
Articoli che compaiono in serie, senza alcuna modifica, in tutte le testate di un gruppo editoriale, lanci di agenzia copiati senza alcuna verifica, redazioni sotto organico con produzione di “pezzi” inevitabilmente privi di alcun approfondimento, subordinazione assoluta dei giornalisti – spesso soltanto “stagisti” o precari – alla linea decisa dalla proprietà e gestita dai direttori.
Non ci sorprende affatto che una delle “teste pensanti” di questo processo dissolutivo sia quel burbanzoso signore che nei talk show recita la parte della “critica democratica” della destra, come se fosse davvero un rappresentante della ‘sinistra’.
Anziché, più tristemente, solo l’utimo nocchiero de “la busiarda“, come i torinesi chiamano da sempre il quotidiano della famiglia Agnelli (ora anche Elkann…)
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La Stampa? “Sembra ormai più una nave alla deriva, non quel vascello corsaro agile e veloce che Giannini aveva promesso al suo arrivo, infondendo nuovamente speranza, determinazione, impegno”.
Le parole sono del Comitato di redazione del quotidiano di Torino, Gruppo Gedi presieduto da John Elkann.
Ecco la spiegazione: “Settori e redazioni sguarniti, colleghi usati come tappabuchi, mancanza di organizzazione, caos sistematico nelle chiusure, arroganza o indifferenza nei rapporti umani, professionali e sindacali non sono più tollerabili”.
Cambio di rotta
Il Cdr afferma che “qualsiasi nuova iniziativa, riorganizzazione, accordo (prepensionamento, master, ecc) non potrà prescindere da un immediato cambio di rotta della direzione per ristabilire la necessaria fiducia e corrette relazioni sindacali e redazionali”.
In un lungo comunicato l’organo di rappresentanza sindacale scrive che “la misura è colma” e “il clima in redazione è pessimo”.
“Voi valete zero”
L’ultimo episodio è questo: una redazione (“Settore Sinergiche”) della Stampa si occupava tutti i giorni di preparare le pagine nazionali per i giornali locali del gruppo; quella redazione è stata chiusa e il servizio è stato appaltato all’Ansa.
“Imbarazzante e inaccettabile – secondo il Cdr – il modo con cui sono stati trattati i colleghi del settore. Questo passaggio, annunciato da mesi, è come al solito arrivato a tempo scaduto, nella totale disorganizzazione e senza il minimo rispetto personale e professionale nei confronti dei colleghi.
Più volte, anche di fronte all’azienda, il direttore aveva dichiarato che avrebbe sentito i colleghi per valutare insieme a loro aspirazioni e prospettive dopo la chiusura del settore. Tutto ciò non è avvenuto.
L’Ordine di servizio è arrivato solo dopo che il settore ha ricevuto un timone dell’Ansa con delle pagine proposte. Qui non siamo all’1 vale 1, siamo al voi valete 0”.
Caporedattore appaltato
La nuova organizzazione sarebbe la seguente: “Una collega responsabile dovrebbe comunicare all’Ansa l’ingombro pubblicitario (lavoro non giornalistico) e valutare le proposte dell’Ansa per tutte le testate Gnn del gruppo.
Questo non per un’esigenza della Stampa, bensì per l’esigenza dell’Ansa di non dover comunicare con tutti i direttori delle varie testate. Di fatto abbiamo appaltato un nostro caporedattore a un’altra testata.
La stessa collega dovrebbe contemporaneamente svolgere anche il ruolo di cinghia di trasmissione tra La Stampa e il Secolo XIX (che ha preferito continuare a ricevere le notizie nazionali da La Stampa invece che dall’Ansa). Tre giornalisti della Stampa lavorano per Il Secolo XIX”.
Segretaria Fnsi
A questo punto, il Cdr fa notare che il Secolo XIX è la testata a cui appartiene la segretaria nazionale dell’Fnsi: “Chiederemo dunque alla stessa che cosa pensa di una testata giornalistica che, dopo aver dichiarato esuberi (quindi persone in eccesso) continua a ‘fare la spesa’ dalle nostre parti perché non riesce a gestire la mole di lavoro.
Tutto questo avviene nella nostra testata, dove le carenze nei settori sono da mesi segnalate grazie al lavoro svolto dal tavolo della riorganizzazione con un vicedirettore e un caporedattore dedicati.
Segni sulla sabbia, considerate le scelte di rinforzi e spostamenti che mai collimano con quelle segnalazioni. Legittimo da parte del direttore, ma a questo punto legittime saranno anche le decisioni che prenderemo di conseguenza”.
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Paolo
In questi giorni, in Val di Susa, si sta svolgendo il Festival dell’Alta Felicità, avversato da tutti gli organi di potere … ma dalla “busiarda” mi sarei aspettato un reportage, con i connotati della neutralità, ponendosi domande del genere…: “come mai attrae così tanta gente? E tra così tanta gente, come mai tantissimi sono giovani?” … invece? il solito trafiletto/video che condanna l’assalto al cantiere, luogo comune e gioco facile per far sussultare e schierare l’opinione pubblica dalla parte delle trivelle. Giannini, sveglia, dovresti aprire con quella distesa di tende multicolori che punteggiano la vallata e forniscono un’idea precisa del dissenso. E se questo commento lo tentassi sul giornale da te amministrato, lo censureresti.
Paolo
ricordi da bambino quando papà portava a casa paese sera, giornale del pomeriggio, che riportava i comunicati stampa delle BR…i giornali di quegli anni, corriere delle sera escluso ovviamente, facevano cultura, proponevano tante visioni della società e del futuro. certo erano tempi in cui chi leggeva un giornale riusciva anche a capire il senso degli articoli e addirittura a pensare e a trarre delle conclusioni. era il tempo in cui il PCI faceva cultura anche se in maniera molto opinabile mamla faceva. oggi in realtà la stessa sopravvivenza della stampa è superflua: analfabetismo funzionale, incapacità si comprendere un testo rendono superflui i giornali che diventano un semplice compiacimento di chi li scrive, una pippa mentale. ammesso che ci siano persone disposte ad acquistare una copia di un quotidiano, che non sia il fatto o il manifesto, dico ma cosa ci si aspettano di trovare in un quotidiano che non siano le.direttive imposte da direttori coinvolti col potere e che impongono linee editoriali prive di qualsiasi oggettività? siamo risaliti nella classifica della libertà di stampa ma ne siamo sicuri? o.ormai per seguire quello che accade bisogna seguire telegram e ascoltare Nicolai lilin o infodefense? intanto grazie contropiano sei una luce nella.notte dell’informazione…
Hyde
ma ancora c’è chi finanzia gli esperti di lanzichenecchi ferroviari e nuovi lanzichenecchi bildeberghiani….