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I fascisti italiani servi di Netanyahu

#MoniOvadia, importante attore e regista teatrale, è stato costretto a dare le dimissioni da direttore del teatro Abbado di Ferrara, per aver espresso la sua opinione politica sul conflitto in corso in Palestina.

Vogliamo riportare interamente quello che ha detto, perché possiate valutare anche voi: “Questa [situazione] è la conseguenza di una politica di totale cecità, di occupazione e colonizzazione. La striscia di Gaza non è un territorio libero, è una gabbia: è vero che dentro non ci sono gli israeliani, ma loro controllano comunque i confini marittimi e aerei, l’accesso delle merci, l’energia, l’acqua.

Non a caso l’Onu aveva già dichiarato Gaza zona ‘non abitabile’. La situazione è vessatoria, dirò di più: è infernale. Israele lascia marcire le cose, fingendo che il problema palestinese non esista, per cancellare la stessa idea che i palestinesi esistano“.

Questa frase, in cui ci riconosciamo completamente, Moni Ovadia l’ha detta da attore, da intellettuale, da essere umano, e da ebreo, che da circa 30 anni, non dal 7 ottobre, difende i diritti del popolo palestinese, contro uno Stato e un Governo israeliani che portano avanti una politica di occupazione coloniale.

Per questa frase è stato attaccato dal senatore di Fratelli d’Italia, Alberto Balboni, che lo ha accusato di insultare “le vittime di Hamas“. Eppure all’indomani dell’attentato uno dei quotidiani più venduti in Israele, Haaretz, affermava in un editoriale che “il disastro che si è abbattuto su Israele durante la festività della Simchat Torah è chiaramente responsabilità di una persona: Benjamin Netanyahu”.

A Balboni e alla maggioranza di ultradestra che guida il nostro paese chiediamo: anche quello di Haaretz, che rappresenta un’opinione di forte peso dentro la società israeliana, è un insulto alle vittime?

Costringere un direttore di teatro ad andarsene per le sue idee politiche, perché denuncia un’occupazione coloniale, ci ricorda i momenti più bui della nostra storia.

Crediamo sia arrivato il momento di rompere “il silenzio degli onesti“, non solo di fronte all’orrore di Gaza, ma anche per contrastare la torsione autoritaria che potere mediatico e politico stanno prendendo nel nostro paese.

Solidarietà con Moni Ovadia.

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4 Commenti


  • Andrea Vannini

    Solidarietà a monti ovadia. La fascistizzazione avanza nella colonia Italia. Sempre dalla parte sbagliata della storia. Servi dell’ imperialismo usa nato ue. Con i fascisti ucraini e con i fascisti sionisti, assassini e criminali. Non saranno le armi della critica ma la critica delle armi la salvezza dell’ umanità.


  • Mauro

    Ma il tornaconto x il ‘governo’ meloni ed i giornalini sinceramente democratici acriticamente solidali con il governo fascista israeliano condannato addirittura dagli stessi israeliani qual’e’?Hanno paura della bestia sionista?


  • Eros Barone

    Il filosionismo isterico che pervade, con varie gradazioni, la politica e la cultura italiana, dal Presidente della Repubblica a Giuliano Ferrara e Gad Lerner, è un pezzo di ideologia neocolonialista e neoimperialista. Evocare un complesso di colpa verso il nazifascismo europeo è far loro troppo onore. Per quanto riguarda gli intellettuali, questo settore dominato della classe dominante secondo la perfetta definizione di Bourdieu, questi hanno annusato il vento e si schierano con chi è più forte, meglio armato ecc. Onore ai pochi, come Moni Ovadia, che salvano l’onore di una categoria perlopiù vile ed opportunistica.


  • Mauro

    il coraggio ha sempre comportato l’esporsi a ritorsioni e vessazioni. Un grande rispetto per Ovadia. Un senso di disagio che pervade e lascia attoniti. E ben poca stampa ne ha parlato. E mi domando: perché? Che succede! ? Parole che restano in gola.

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