Per la seconda settimana consecutiva in diverse città italiane la solidarietà con il popolo palestinese si è palesata prendendosi le piazze e le strade.
Durante la settimana ci sono state manifestazioni a L’Aquila, Terni e ad Ancona. Venerdi due cortei hanno attraversato Napoli e Palermo, un sit-in si è tenuto a Lecce. Sabato è toccato a Roma , Milano e Firenze. Un grande spezzone e bandiere palestinesi erano ben visibili nella manifestazione contro le basi militari partita da Pisa. Domenica è il turno di Catania.
Nuovamente migliaia di persone, inclusi moltissimi giovani delle comunità arabe presenti nel nostro paese, hanno dimostrato l’empatia sociale nel nostro paese per la causa palestinese, in aperto contrasto con la posizione filo-israeliana del governo, della politica e dei mass media ufficiali (pubblici o privati che siano).
Un fenomeno riscontrabile in moltissime città europee, anche lì dove i governi hanno provato a criminalizzare e impedire le manifestazioni per la Palestina.
Queste manifestazioni sono state una amara sorpresa per i governi occidentali e i circoli filo-israeliani che stentano a capacitarsi di come la loro egemonia sui mass media e tra i partiti politici non riesca a impedire questa empatia. Il che li sta rendendo isterici e aggressivi.
La narrazione a sostegno del diritto alla “vendetta” di Israele, che ha trasformato ancora una volta la Striscia di Gaza in un mattatoio con migliaia di palestinesi uccisi o feriti e più di due milioni di civili sotto assedio in un fazzoletto di terra, non convince affatto ampi settori dell’opinione pubblica.
Nella migliore delle ipotesi i sondaggi – ma anche le conversazioni nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nei mercati – segnalano al massimo una voglia di equidistanza tra le ragioni dei palestinesi e quelle israeliane che ha fatto saltare ogni tentativo di arruolare le opinioni pubbliche nell’annunciata offensiva militare israeliana.
La mobilitazione per la Palestina annuncia di proseguire anche la prossima settimana con un appuntamento centrale a Porta San Paolo sabato 28 ottobre e con la manifestazione nazionale del 4 novembre che ha assunto nella sua piattaforma contro la guerre e il coinvolgimento in esse del nostro Paese due temi rilevanti: il riconoscimento dello Stato palestinese e la revoca del Memorandum di cooperazione militare tra Italia e Israele siglato nel 2005 e che viene rinnovato automaticamente ogni anno.
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