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“Prigionieri del mattone. Rendita vs diritto ad abitare”

Milioni di famiglie vedono più del 60% del proprio reddito andare in fumo in canoni di affitto altissimi, mentre milioni di immobili vuoti garantiscono alle grandi imprese del settore l’apertura costante di linee di credito.

Si tratta di una forma di speculazione che ha spinto milioni di famiglie negli anni passati ad accendere un mutuo per non pagare a fondo perduto onerosi affitti ma che oggi, di fronte ai processi di impoverimento della classe media, si trovano in enormi difficoltà con la rata aumentata a dismisura dalle decisioni dissennate sul tasso variabile deciso dalla BCE.

Questo contesto, aggravato dalla voluta e funzionale mancanza di politiche abitative atte a incrementare lo stock di edilizia pubblica disponibile per le assegnazioni, ha provocato il disastro: più di due milioni di sentenze di sfratto, 250 mila pignoramenti l’anno, stagnazione economica generalizzata e mancanza di investimenti nei settori produttivi. Generazioni di giovani impossibilitate all’emancipazione.

Prigionieri del mattone. Rendita vs diritto ad abitare” è un libro importante perché in questo contesto drammatico ricostruisce proprio la storia delle lotte, spiegando come la rendita immobiliare si sia mangiata una parte fondamentale del reddito delle famiglie, e come il problema della casa rimanga un problema insoluto per diverse centinaia di migliaia di famiglie che non hanno alcun tipo di alloggio, oppure vivono in condizioni abitative difficili.

L’iniziativa di presentarlo a così alto livello nelle aule della prestigiosa Università La Sapienza di Roma assume un particolare significato, perchè mette in evidenza che questo libro unisce teoria e pratica, cioè la teoria del perché e del come, ben sottolineato nell’appassionato intervento del prof. Vasapollo, le rendite immobiliari e i profitti si mangino sempre di più fette di salario diretto, indiretto e differito, e quindi come questa teoria si coniughi poi alle lotte per l’abitare, alle lotte per una vita civile.

Un’iniziativa svolta all’interno dell’Università La Sapienza, assume un valore fondamentale in quanto significa mantenere all’interno della Sapienza e dell’Università in generale degli spazi di democrazia.

È stata una giornata importante – sottolinea il professor Vasapollo – perché nell’Università La Sapienza, all’interno delle lezioni di Economia locale e settoriale, prima è stato svolto un seminario sul ‘Vivir bien’, sulla Bolivia, sui processi di transizione e di avvicinamento al socialismo in Bolivia con il socialismo comunitario, con il ‘Vivir bien’, con la complementarietà e con la solidarietà.

Dopo poco, questa bella iniziativa che pone al centro i problemi delle lotte, dei senzatetto. Il professor Vasapollo ha sottolineato che “questa cosa è estremamente significativa perché ci sono spinte, nel corpo docente, nel governo, ma anche fra alcuni collettivi degli studenti, per fare dell’Università un centro di potere al servizio delle multinazionali. E vogliono espellere dall’Università i corpi estranei, quelli dell’intelligenza critica e dei saperi critici”.

Il lavoro che fa il professor Vasapollo da anni è quello di difendere questi spazi, sia nelle lezioni sia fuori, per difendere la democrazia, per difendere la Costituzione. Si spera che questa lezione di difesa della democrazia sia un corpo di civiltà, di senso civico per tutti gli studenti, prima che per tutti i professori.

Perché uno studente che non sente la necessità di dover impegnarsi in queste battaglie, come le fa il professor Vasapollo, per mantenere spazi di democrazia contro i prepotenti del potere, siano essi potentati accademici o multinazionali o gruppi di collettivi di studenti legati comunque al mondo del potere, significa non avere il senso civico, significa non capire che oggi, prima di qualsiasi altra cosa, va difesa l’essenza della nostra Costituzione.

Importanti nella presentazione del libro gli interventi sia del professor Vasapollo, sia del professor Tridico, già presidente dell’Inps e oggi docente a Roma Tre, che hanno ripercorso, anche con dati statistici, quella che è la continua erosione dei salari da parte della rendita e dei profitti. Questa rendita non crea ricchezza, è parassitaria, si mangia le possibilità di creare lavoro, di sviluppo.

Il dialogo fra il professor Vasapollo e il professor Tridico è stato estremamente interessante perché esprimeva lo stesso punto di vista a difesa del welfare, in particolare a difesa del welfare universalistico, per un nuovo piano di edilizia pubblica che possa risolvere immediatamente il bisogno primario della casa, che viene sempre più messo in discussione con dati alla mano e non chiacchiere. Si apre il salvacondotto.

Quello che il professor Tridico ha rafforzato sono le ipotesi dei movimenti di lotta e dei movimenti per la casa, rappresentati durante il dibattito da Guido Lutrario, della Unione Sindacale di Base, e quindi rappresentanti dell’Asia e dell’Associazione per gli Inquilini e gli Occupanti delle case, eccetera, sempre della USB. Poi da Paolo Divetta, rappresentante del Movimento dell’Abitare e del Movimento Occupazione della Casa.

È stato importante anche l’intervento del direttore di Contropiano, che ha curato la prefazione di questo libro, Sergio Cararo, che ha messo in evidenza la validità e la scientificità del libro. Come questo libro potrebbe costituire addirittura un punto di riferimento, e perché no, un testo per i ragazzi, per le università.

È intervenuta anche “Cambiare Rotta”, che ha messo in evidenza la battaglia che la loro associazione sta facendo, con anche le tende piantate davanti all’Università, per gli alloggi degli studenti. Gli affitti che debbono andare incontro, appunto, a quelle che sono le esigenze degli studenti a basso reddito o dei fuori sede.

Insomma, è stata una bella giornata, una bella iniziativa che ripropone ancora l’Università come centro, La Sapienza come centro dei saperi critici e non come centro di teorie dei costruttori o delle multinazionali, o dell’industria delle armi, come anche sottolineato da Paolo Di Vetta, per il movimento dell’abitare, azzerare la spesa per le armi, rafforzare il welfare universalistico, rafforzare la spesa sociale, per il lavoro a tempo pieno e a pieno salario, a pieni diritti, per la casa, per un vivere degno.

* IlFarodiRoma

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