Ieri mattina a Vicenza abbiamo partecipato a una manifestazione chiamata da numerose realtà politiche e sociali per bloccare la presenza dello stato genocida di Israele con il suo padiglione alla Fiera dell’Oro.
Come si vede dalle immagini, la manifestazione è stata caricata da un grande schieramento di forze dell’ordine, con l’utilizzo di idranti.
Siamo a oltre 100 giorni di attacco genocida israeliano contro la Striscia di Gaza. Quest’ultimo atto del lungo assedio della Striscia e della politica coloniale di pulizia etnica ai danni del popolo palestinese ha raggiunto livelli di atrocità senza precedenti: più di 24.000 morti accertate, quasi la metà sono bambini; oltre 60.000 feriti; il 70% degli edifici distrutti o danneggiati; 2 milioni di persone sfollate.
Agli ordini di Benjamin Netanyahu, l’esercito israeliano sta trasformando Gaza da prigione a cielo aperto in fossa comune, intensificando contemporaneamente la violenza dell’occupazione in Cisgiordania e giocando con il fuoco dell’escalation regionale.
Tutto ciò avviene nella più assoluta impunità e contro il volere dei popoli del mondo, grazie all’appoggio garantito ad Israele dai governi occidentali, Stati Uniti in testa, che stanno rendendo manifesta l’inconsistenza dell’ONU e di tutte le istituzioni internazionali deputate alla tutela dei “diritti umani”.
In Veneto, un luogo in particolare è simbolo della complicità dell’Italia nei confronti dei crimini dello stato d’Israele e del suo maggior alleato, gli Stati Uniti. Si tratta della città di Vicenza, dove sono presenti due basi militari statunitensi e dove si svolge due volte all’anno una Fiera internazionale dell’oro e del diamante, nella quale il governo e le imprese israeliane del settore hanno un ruolo di primo piano.
Anche in questa edizione, fino al 23 gennaio, Israele ha un intero padiglione dedicato, con l’unico scopo di aumentare gli enormi profitti derivanti dal commercio di diamanti, i quali contribuiscono in larga parte al finanziamento degli apparati di morte ed occupazione dell’esercito israeliano.
Dopo le cariche di ieri mattina, abbiamo partecipato alla manifestazione con ritrovo alle ore 14.00 di fronte alla stazione di Vicenza.
Al fianco della resistenza del popolo palestinese.
Per denunciare il genocidio e la pulizia etnica in corso in Palestina, i crimini israeliani e la complicità del nostro governo insieme a quello statunitense e agli altri governi occidentali.
Per la fine dell’occupazione e per un unico stato di Palestina: libero, multiconfessionale, democratico.
I vostri diamanti sono sporchi di sangue.
Il primo giorno di pace sarà l’ultimo giorno di occupazione.
From the river to the sea. Palestine will be free!
Potere al Popolo!
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Eros Barone
In un’epoca profondamente segnata da gelidi mostri e da sporche guerre, ogni uomo cosciente e onesto deve far sentire la sua voce, e in questa deve risuonare l’eco di quella che Ernesto Che Guevara definiva “una grande umanità”. Ma questa voce non somiglia né a quella di un pacifismo decadente e senile che parifica “tolleranza” e complicità con il male, né a quella del pacifismo accidioso della “via di mezzo”, che depotenzia gli opposti ponendo sullo stesso piano torti e ragioni. Sono queste le ragioni per cui oggi la solidarietà antimperialista coincide con la mobilitazione militante e di massa delle forze autenticamente popolari a sostegno della lotta del popolo palestinese per un unico Stato di Palestina, contro il sionismo genocida e chiunque lo appoggi, contro le sporche guerre condotte dalla NATO e dagli USA con l’attiva partecipazione del governo italiano.