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Pisa. Studentessa si incatena per protesta. USB con Camilla e i giovani colpiti dalla violenza poliziesca

Camilla si è incatenata di fronte alla Prefettura di Pisa per chiedere un incontro urgente alla rappresentante del governo centrale sui nostri territori.

Un’azione che sosteniamo con forza, perché finalmente prende parola chi quella violenza ha subito direttamente e che oggi ne chiede ragione. Una violenza orchestrata in sintonia con le prefetture e le questure di tutta Italia, per rispondere ad un chiaro input politico: tentare di impaurire le nuove generazioni che stanno rompendo il lunghissimo torpore sociale e politico che ha caratterizzato, negativamente, il nostro paese in Europa.

Dopo il pestaggio del 23 febbraio, Camilla ed giovani di Cambiare Rotta sono corsi a Pontedera, dove USB aveva indetto uno sciopero alla Piaggio al fianco della resistenza palestinese. Sotto l’acqua battente sono stati con noi, a rappresentare una generazione di nuovi resistenti contro la barbarie dell’imperialismo colonialista ma anche contro lo sfruttamento e la precarietà che stanno segnando le loro vite.

Chiediamo con forza al Prefetto di ricevere Camilla e le istanze che essa gli rappresenterà.

Vogliamo, con lei, che il questore di Pisa e i poliziotti impiegati nei pestaggi del 23 febbraio vengano destituiti da ogni incarico.

Ma non basta.

Ci batteremo con estrema determinazione per la caduta del governo Meloni, artefice vero di queste politiche ferocemente repressive di ogni istanza sociale, di ogni lotta, pronti a dichiarare sciopero provinciale se queste istanze e richieste non saranno rispettate.

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