Il presidio di Cambiare Rotta di fronte al Rettorato di Pisa, svoltosi ieri e’ riuscito, in un colpo solo, a sgretolare le ipocrite affermazioni dell’Università di Pisa e le dichiarazioni del Magnifico Rettore Riccardo Zucchi contro la recente occupazione della Sapienza al fianco della Palestina
Le argomentazioni utilizzate da questi soggetti per attaccare un legittimo atto politico studentesco sono infatti intrise di falsità, di un doppio standard e di una equidistanza tra aggredito (il popolo palestinese) ed aggressore (lo stato sionista di Israele) insopportabili.
Riprendere le veline dell’esercito israeliano sui fatti del 7 ottobre, quando giustamente la Resistenza palestinese ha attaccato il suo oppressore con una operazione militare trasformatasi in una vera e propria insurrezione popolare, significa condividere la vulgata dei governi e dei mass media occidentali, intenti a relativizzare il massacro di decine di migliaia di palestinesi, tra cui oltre seimila bambini e quattromila donne.
Le notizie rivelate da organi di informazione indipendenti ci dicono che nessun bambino israeliano e’ stato sgozzato e che moltissimi abitanti dei kibbuz e del rave party sono stati uccisi da “fuoco amico”: elicotteri e carri armati israeliani.
Invece di leggere Il Foglio o il Corriere della Sera, i vertici dell’Università pisana dovrebbero fare un piccolo sforzo di ricerca per attingere a fonti più veritiere. Il “magnifico” e i suoi sodali non hanno imparato niente dalla grande lezione di Julian Assange…
Che dire poi dell’accusa di violenza per l’occupazione studentesca della Sapienza? Consigliamo ai Professoroni di rileggersi la storia della nostra Repubblica, nata dalla Resistenza e cresciuta, nel dopoguerra sino agli anni ’70 del secolo scorso attraverso uno scontro politico e sindacale che permise alle classi subalterne la conquista di diritti che oggi, in assenza di conflitto sociale dal basso, governi e padroni ci stanno togliendo uno per uno.
La nonviolenza di lorsignori e’ il nostro disarmo, per legittimare il monopolio della violenza da parte del loro potere. Per proteggere i professori nonviolenti rinchiusi nel palazzo del Rettorato, sono stati chiamati cellulari di PS e decine di carabinieri, poliziotti, agenti in borghese, polizia municipale…!
Infine, ma non per ultimo, il rifiuto di ricevere la delegazione di studenti di Cambiare Rotta, poche ore dopo aver pomposamente dichiarato che: “….L’Università ha inoltre manifestato, e conferma, la massima apertura a interloquire in modo costruttivo con le associazioni e i movimenti studenteschi, anche quelli non formalizzati e non rappresentati negli organi accademici”
Il Magnifico ed i componenti del Senato accademico non hanno voluto sentire la voce di chi, con una petizione firmata da centinaia di studenti, avrebbe smascherato i legami profondi tra l’Università di Pisa e il regime di Apartheid israeliano, sia nel settore strettamente militare, sia nella ricerca e sviluppo di sistemi duali (civili e militari), sia di carattere scientifico e culturale.
L’Università di Pisa esce sconfitta da questo confronto pur così impari, tra una realtà studentesca affermatasi da poco in città e l’enorme potere di una Istituzione che determina l’economia e la vita della città.
Così come sta avvenendo in Palestina in queste ore, anche a Pisa Davide vince contro Golia!
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