E’ accaduto nei giorni scorsi nel poligono militare di Piazza Armerina (EN) dove il Reggimento siciliano si è “familiarizzato con le tecniche di Crowd and Riot Control (letteralmente controllo antisommossa della folla, nda)”.
“L’attività, strutturata in lezioni teoriche e pratiche, ha consentito al personale delle compagnie del reggimento di acquisire le conoscenze di base relative alle tecniche e alle procedure da adottare in caso di disordini, di situazioni di pericolo e di minaccia per l’ordine pubblico, con lo scopo di potenziare ulteriormente la capacità di intervento antisommossa anche a supporto delle forze dell’ordine, al fianco delle quali l’Esercito spesso lavora, come, ad esempio, l’operazione ‘Strade Sicure’”, spiega lo Stato Maggiore dell’Esercito.
“Il modulo addestrativo si è concluso con una esercitazione finale a partiti contrapposti che ha consentito di testare le tecniche acquisite e la capacità di reazione in contesti di ‘Crowd and Riot Control’”.
Ecco ancora una prova, purtroppo, della crescente e pericolosissima presenza delle forze armate sul fronte interno in funzione di controllo dell’ordine pubblico e repressione di ogni forma del dissenso.
Va altresì segnalato come proprio presso il 62° Reggimento fanteria “Sicilia” di Catania sono stati attivati da un paio di anni percorsi PCTO (la famigerata alternanza scuola-lavoro-caserma) per gli studenti siciliani delle scuole secondarie.
Gli allievi vengono impiegati nelle “riparazioni di apparati telecomunicazioni e veicoli, nella gestione di magazzini e depositi; nella manutenzione del verde e nella gestione del servizio cucina e distribuzione vitto”.
* da Osservatorio Repressione (Fonte: La scuola va alla guerra. Inchiesta sulla militarizzazione dell’istruzione in Italia. Manifestolibri).
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Mauro
…ho rigettato la colazione…