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Roma. Domenica presidio al Cpr di Ponte Galeria per la liberazione di Seif

Per domenica alle 16.00 è stato convocato un presidio di solidarietà con Seif Bensouibat rinchiuso arbitrariamente nel CPR di Ponte Galeria. Della sua vicenda abbiamo parlato nei giorni scorsi sul nostro giornale.

Seif Bensouibat è un cittadino algerino, rifugiato politico in Italia dal dicembre 2013, educatore apprezzato da numerosi anni del liceo francese Chateaubriand, laico, incensurato e privo di carichi pendenti.

A seguito della visione quotidiana dei filmati provenienti dalla striscia di Gaza, scioccato per il numero di civili inermi uccisi dalle bombe israeliane e dalle tragiche immagini dei bambini mutilati, nel gennaio scorso scriveva alcuni post contro la potenza coloniale israeliana e noi confronti dei suoi alleati paesi occidentali.

Post pubblicati su una chat chiusa alla quale partecipavano amici e colleghi dello stesso, mai su facebook e/o su siti aperti.

In conseguenza di tali esternazioni giunte a conoscenza dell’istituto francese e prontamente da questo comunicate alla Digos, veniva dapprima sottoposto a perquisizione domiciliare alla ricerca di armi ed esplosivi, per un post, e successivamente a distanza di pochi giorni convocato in Questura e informato dell’avvio a suo carico di una indagine penale e del procedimento di revoca dello status di rifugiato con relativa convocazione innanzi alla Commissione Territoriale per l’1 febbraio.

Trascorsi oltre due mesi in totale libertà nel corso dei quali ha proseguito a svolgere le sue ordinarie mansioni, tranne quella lavorativa essendo stato nel frattempo licenziato dal liceo francese sempre a causa dei medesimi post, giovedi irrompevano nella sua abitazione numerosi agenti di polizia per notificargli il provvedimento di revoca dello status di rifugiato e la sua espulsione dal territorio nazionale perché ritenuto persona pericolosa per la sicurezza dello stato italiano con conseguente trattenimento in un CPR.

Il provvedimento motiva la pericolosità del Seif mediante una lettura comparata dei post con il pericolo del terrorismo religioso di matrice Jihadista, con il fenomeno dei lupi solitari, della radicalizzazione solitaria  ritenendo in modo arbitrario che i post di sdegno, anche scomposti, urlati e rabbiosi per quanto avviene in terra palestinese possano essere ricondotti all’Isis e alla propaganda religiosa.

Seif Bensouibat, è laico e con un passato ruolo di educatore nel prestigioso liceo francese, sono passati due mesi dai fatti, poi qualcuno si è “ricordato” di lui e della sua pericolosità. E adesso è rinchiuso nel CPR di Ponte Galeria. Domenica una manifestazione esprimerà solidarietà e ne chiederà la liberazione.

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