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Stoltemberg vuole le armi nucleari sul campo. La Meloni invia missili all’Ucraina. Siamo dentro una pericolosa escalation

Ad aprile scorso, il “guaio” era stato svelato dal ministro della Difesa britannico, Grant Shapps, il quale in un’intervista al quotidiano The Times, aveva rivelato che anche l’Italia, insieme a Francia e Regno Unito, aveva già inviato all’Ucraina missili a lunga gittata Storm Shadow ritenuti “un’arma straordinaria” e in grado di “fare la differenza”.

Il governo italiano all’epoca non aveva né confermato né smentito la notizia, ma il ministro della Difesa Guido Crosetto, rispondendo a un’interrogazione parlamentare del M5S a fine maggio aveva annunciato la volontà di rimuovere il segreto mantenuto fino ad oggi sulle armi che l’Italia invia in Ucraina.

Oggi il quotidiano Il Fatto svela come nel nono pacchetto di armi italiano all’Ucraina che il ministro della Difesa Guido Crosetto presenterà al Copasir entro fine giugno, oltre al sistema di difesa anti-aerea Samp-T, ci sarà anche una partita di missili a lunga gittata Storm Shadow in grado, potenzialmente, di colpire in profondità il territorio russo.

La decisione sarà ratificata nel decreto interministeriale con cui il governo italiano si presenterà al vertice Nato previsto a Washington i prossimi 9-11 luglio.

L’invio di missili a lunga gittata è la conferma della linea guerrafondaia da parte di Giorgia Meloni sulla guerra contro la Russia in Ucraina.

Eravamo stati facili profeti poche settimane fa, quando sottolineavamo come durante la campagna elettorale per le elezioni europee questa linea –molto impopolare nell’opinione pubblica italiana – era stata nascosta dal programma di Fratelli d’Italia e la stessa presidente del Consiglio praticamente non ne aveva mai accennato. Stesso atteggiamento era stato quello del ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Tajani.

Ma adesso il voto è passato e le forze pacifiste non sono state premiate dalle urne. Passata la festa e gabbato lo santo, la Meloni è tornata pubblicamente sulle posizioni belliciste e filo-atlantiche. Alla cosiddetta conferenza di pace in Svizzera, la premier ha ribadito a Zelensky che la “pace non è una resa” di Kiev ed entro un paio di settimane il governo ratificherà il nuovo decreto sull’invio di armamenti italiani che era sparito durante la campagna elettorale.

Contestualmente a questa scelta guerrafondaia dell’Italia, non rassicurano affatto le nuove sortite del segretario della Nato Stoltemberg, il quale ha esplicitamente invitato a installare un maggior numero di armi nucleari nei paesi della Nato più vicino alla Russia, avviando una ulteriore escalation e nella quale il governo italiano sta trascinando ancora più a fondo il paese. E’ sempre utile ricordare che in Italia sono già stoccate alcune decine di bombe nucleari operative nelle basi Nato di Aviano e Ghedi.

Non entrerò nei dettagli su quante testate nucleari dovrebbero essere operative e quali essere immagazzinate – ha detto Stoltenberg– ma dobbiamo consultarci su questi temi: questo è esattamente ciò che stiamo facendo”.

“Questa non è altro che un’escalation”, ha detto il portavoce del Cremlino Peskov., ripreso dall’agenzia russa Tass. A differenza dei funzionari occidentali, il presidente russo non parla mai di armi nucleari di sua iniziativa poiché prende sul serio la questione” – ha affermato Peskov -“Ogni volta che il presidente Putin commenta la questione delle armi nucleari, lo fa, rispondendo alle domande di qualcuno o ai giornalisti, compresi quelli stranieri”.

Il governo Meloni sta consapevolmente trascinando il paese nell’escalation della guerra contro la Russia in Ucraina. E lo fa in nome di una fedeltà e subalternità alla Nato che in realtà è solo il pagamento di una cambiale politica di “rispettabilità” che le consente un posto al tavolo del blocco euroatlantico, dove in molti non vorrebbero averla come vicina.

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14 Commenti


  • Maria

    Il doppio gioco della Meloni lo avevamo già notato da parecchio tempo.Va’ eliminata È solo un ambiziosa sfrenata che pensa solamente ai salotti di Bruxelles.E’ sempre stata un arrampicatrice basta ricordarla quando si affiancava a Berlusconi per mettersi in evidenza.A lei non interessa se il popolo italiano sta’ bene o sta’ male .Le interessa solamente emergere il più possibile.Un altro governo da dimenticare


  • Mara

    Nonostante Meloni faccia del tutto per compiacere la Nato e i tecnocrati europei, questi la snobberanno sempre e la tratteranno come ultima ruota del carro.
    La riunione del G7 dei giorni scorsi ed ora le manovre a Bruxelles per l’elezione del presidente di commissione mettono in risalto il suo ruolo marginale . Nonostante le strette di mano e i sorrisi Sholz e Tusk le hanno rinfacciato il suo passato fascista, passato che lei non ha mai disconosciuto.
    non che i due siano meglio di lei.


  • Mara

    riguardo alle forze pacifiste che non sono state premiate dalle urne io penso che non lo sono state perché non hanno spiegato bene i motivi del loro pacifismo assumendo una posizione ondivaga da
    una parte in difesa dell’Ucraina, dall’altra per una pace fine a sé stessa , di maniera , nel migliore dei casi o solo per intercettare. Penso invece che le forze favorevoli alla pace siano in quella metà dell’elettorato che non è andato a votare che attende proposte più concrete per opporsi alla corsa al riarmo.
    comunque il fatto che la metà degli italiani non sia andata a votare è già una risposta alle politiche guerrafondaie dell’Europa e che Meloni non puo cantare vittoria di fronte ai tecnocrati europei poiche la sua maggioranza non rappresenta che un quarto dell’elettorato


  • Massimiliano

    Che in molti non vorrebbero avere vicino la Meloni è solo una vostra illusione. Il blocco euroatlantico non ha storicamente mai avuto il benché minimo problema a trattare con i fascisti, da Franco ai colonnelli greci a Gladio… Smettiamola di raccontarci favole. A questi i fascisti gli vanno benissimo.


    • Redazione Roma

      Allora, il suo ragionamento non fa una piega, ma che al tavolo della Ue diversi capi stato europei abbiano esplicitato la loro non vicinanza e il non gradimento della Meloni per ora è un fatto.


  • moreno stievano

    il problema per quanto riguarda la Meloni non è l’essere di ispirazione fascista, ma perché rappresenta quel sovranismo che messo in determinate condizioni, potrebbe fare saltare il banco e ribaltare quei meccanismi di potere verso altri. Non si fidano perché finora è sempre stata con i piedi su due staffe, non da garanzie e sembra l’infiltrata dei sovranisti. indebolirla e metterla all’angolo è solo questione di convenienza politica.


  • Giovanni Scavazza

    …..non e’ democrazia dove chi governa uno stato rappresenta il 29% del 48% che e’ andato a votare.


  • Giovanni Scavazza

    I giornaloni e i giornalisti prezzolati, si guardano bene dal rappresentare al popolo bue i veri risultati elettorali. I conti elettorali veri, infatti, cinquant’anni fa, si facevano sui valori assoluti, non sulle percentuali, tanto piu’ se, come adesso, le percentuali sono falsate dalla caduta libera del numero dei votanti. Tanto per fare un esempio: FdI vanta da due anni un 26,5% ottenuto alle politiche del 2022, ma tenendo conto dell’astensione, quel valore e’ pari al 17% dell’intero corpo elettorale. Lo stesso vale adesso per le europee appena svolte: Le percentuali di tutti i partiti andrebbero ricalcolate, e scenderebbero di conseguenza, sulla base di quell’implacabile 50% di astenuti che continua a segnare l’agonia della democrazia rappresentativa. Infatti, guardando i valori assoluti, si scopre che Giorgia Meloni detta Giorgia, proclamata urbi et orbi titolare di un salto dal 26,5% al 29% di aumento rispetto al 2022, di consensi in realta’ ne ha persi seicentomila!


  • Massimiliano

    Qundi secondo lei, se fosse andato a votare il 98% e di questi il 60% fosse favorevole a lanciare un missile atomico in Russia, dovremmo scatenare la terza guerra mondiale per amore della democrazia?


  • Tiziano M.

    Affermare che la maggioranza del popolo ha sempre ragione è una affermazione che non sta in piedi. Se la maggioranza della popolazione vota per la teoria geocentrica, mandiamo al rogo Copernico e gli astronomi successivi. Si è già visto con referendum fra Gesù e Barabba. Negli anni ’30 il fascismo godeva dell’appoggio della maggioranza degli italiani. Oggi l’ideologia neoliberista è egemone, ma in una Terra con più di 8 miliardi di abitanti, lo scontro fra potenze capitaliste diventa sempre più difficile da evitare. Ma è più comodo credere a falsità rassicuranti che a verità impegnative


  • Lo Re

    Questa guerra, nata come civile ma degenerata un uno scontro tra blocchi Ovest Est, non e’ che il comprovato fallimento della UE bruxelliana. Brutta copia dell pessimo modello socio-economico americano. La Nato deve perdere per il bene di tutti gli stati europei, e. del mondo intero. Anche solo per il vergognoso sostegno, oltre che. alla Kiev nazista e russofoba, ad Israele. Vero stato carogna mondiale. l


  • Giovanni Scavazza

    Egregio Massimiliano, comprendo la sua provocazione. L’alternativa a ignorare la volonta’ popolare, qual’e’?… Un colpo di stato?… Lei pensa che la maggioranza della popolazione della Corea del nord (tanto per fare un esempio) e’ d’accordo con il tiranno?… E cosi per decine di altre nazioni, senza star qui ad elencarle tutte… Lei propone dunque un colpo di stato per impedire che un governo democraticamente eletto, dove il 98% va a votare, e di questi il 60% da mandato a governare ad un governo che vuole lanciare un’atomica in Russia?…


  • Mara

    Se il popolo non va a votare è un fallimento di chi lo governa non di chi è governato. Vuol dire che e venuto meno il patto di fiducia tra popolo e Stato Mi sembra una realtà di fatto. Tant’è che per mettersi al sicuro dal fallimento l’attuale maggioranza che sta governando con un quarto dei voti di tutto l’elettorato, sta pensando di rendere il voto obbligatorio per togliere al popolo anche la libertà di astenersi.


  • Massimiliano

    Caro Giovanni, provocazione per provocazione, Le vengo dietro: sì, in quel caso meglio un colpo di Stato. Fuori dalla provocazione e con un esempio concreto: nel 1992 in Algeria vinse le elezioni il FIS, partito integralista islamico. Ci fu un colpo di Stato, appoggiato dal Fronte di Liberazione Nazionale, per impedire che gli integralisti andassero al potere. Detto papale papale, per me il FLN fece bene! Gli integralisti (i fascisti, i nazisti, i razzisti…) non devono andare al potere, indipendentemente da quanti voti raccolgano. E, d’altronde, è quello che loro stessi hanno sempre fatto quando la sinistra è andata al potere mettendo una scheda in un’urna (il Cile credo che basti come esempio).

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