ll prof. Massimo Zucchetti, bersaglio di una campagna di linciaggio politico da parte della destra “politica” e dai giornali di destra e liberalsionisti, in questa lettera aperta al Rettore del Politecnico di Torino replica alle accuse ricevute, sia facendo chiarezza sia sottolineando come il Senato Accademico di questa istituzione avrebbe dovrebbe sottrarsi alle pressioni dei media e dei politici nel valutare i fatti.
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Magnifico Rettore,
dopo un post sulla piattaforma facebook, a fronte dei riferimenti fatti alla mia persona, alla mia figura professionale, alla mia attività, da organi di stampa, singoli individui, stalker, hater, politici et cetera, a quanto pare ripresi anche in una seduta del Senato Accademico dove, senza concedermi il minimo diritto di spiegazione o di replica, pare si sia arrivati addirittura a richiedere la “rimozione da parte del Rettore di tutti gli incarichi conferiti al professor Zucchetti” e addirittura “l’avvio degli accertamenti atti a eventuali procedimenti disciplinari”, a tutela della mia professionalità e del mio ruolo, fortemente lesi non soltanto dalla macchina del fango mediatica e dagli attacchi di personaggi esterni poco qualificabili, ma anche da queste azioni da parte di un organo che dovrebbe prendere decisioni ponderate e non dettate dalle pressioni dei media e dei politici, ignorando fatti e circostanze, chiarisco quanto segue:
1) Non ho incarichi in questo Ateneo conferitimi dal Rettore. Questo i senatori non potevano saperlo. Diciamo che se li avessi avuti, il Rettore avrebbe potuto considerare se rimuovermi. Etiam, non datur.
2) Nella mia qualità di Direttore del Centro Interateneo Studi per la Pace, organismo interateneo del quale sono stato eletto Direttore da una apposita riunione e votazione del Comitato Scientifico, come da verbale trasmesso a questa Amministrazione a suo tempo, ho sempre avuto a particolare cuore la questione della Pace, come dimostrano i miei innumerevoli articoli sull’argomento, che non penso sia il caso di citare, ed in particolare della pace nel conflitto in Ucraina.
3) A questo riguardo, l’unica iniziativa e studio proveniente da questo Ateneo con proposta – a livello internazionale – per un piano di pace nella guerra in Ucraina è stato pubblicato, a fine 2022 inizio 2023, dal sottoscritto, qui: https://www.ijees.net/images/pdf/MassimoZucchettiNUCLEARPEACEINUKRAINE:AROADM APpage59-62;-b05e535d65.pdf
Reperibile anche qui: https://www.researchgate.net/publication/366885351_NUCLEAR_PEACE_IN_UKRAINE_A_ ROADMAP
“Nuclear Peace in Ukraine: a Roadmap” riguarda un piano di pace articolato su azioni concrete, concepito in collaborazione con il mio collega del MIT, prof. Noam Chomsky, che non penso abbia bisogno di presentazioni. E’ stato pubblicato su riviste internazionali ed è allegato. In ogni momento, sono disponibile ad illustrarlo, casomai sia di interesse – come pare recentemente – l’argomento della Pace anche in questo Ateneo.
4) Per quanto riguarda la “bufera” e le mie recenti “dichiarazioni lesive” riguardanti i giocatori della nazionale di calcio ucraina che partecipa ai campionati europei, credo sia necessario fornire alcune informazioni che, probabilmente, il Senato accademico ignora.
Recentemente, si è molto discusso in Ucraina sulla necessità di rendere meno facile l’evitare di venire arruolati nell’esercito e andare quindi al fronte, per la guerra nella quale l’Ucraina resiste da oramai oltre due anni contro la Russia.
In questa guerra, contrariamente a quanto ci raccontano gli stessi media che accusano me di “augurare la morte a 22 giocatori ucraini”, sono morte centinaia di migliaia di soldati ucraini, per i quali le reazioni degli alleati occidentali sono state improntate alla fornitura di altre armi. Ma l’esercito è a corto di uomini.
5) In particolare, alla vigilia della partenza della Nazionale di Calcio per i campionati Europei, i media ucraini e le fazioni più nazionaliste della scena politica del paese hanno richiesto appunto a Zelensky che anche i calciatori – come altre categorie – non siano esentati dall’essere reclutati nell’esercito e finire quindi al fronte per combattere la guerra.
Come conosco questi fatti? Perché seguo costantemente l’andamento di questa terribile guerra, leggo i loro media, ed avendo collaborato molto con colleghi dell’Ucraina per questioni riguardanti la Centrale Nucleare di Chernobyl, sono in grado – con l’aiuto talvolta del googletraduttore – di destreggiarmi sia con il russo che con l’ucraino.
Fa parte proprio delle mie attività per il CISP, seguire con molta attenzione e nel dettaglio la situazione in quel paese, dove ho colleghi e contatti numerosi.
Allego qui alcuni riferimenti alla vicenda che ho citato, magnifico Rettore, che come potrà ben immaginare ha destato molte discussioni, divisioni, ed anche vignette satiriche in Ucraina.
Dopo il reclutamento e la partenza per i centri di addestramento degli attivisti “arancioni” Hare Krishna, mandare “al fronte” e quindi probabilmente al macello nell’orribile tritacarne di una guerra disperata combattuta contro un esercito avversario molto più forte ha suscitato la ribellione di molti, l’elogio dei guerrafondai più scatenati, e l’ironia di altri, specialmente sui social.
I calciatori ucraini non hanno commentato, ma è possibile che, a fronte di scenari del genere, si comportino come l’Ungheria di Puskas del 1956, cioè non rientrino in patria.
Molti politici ucraini hanno (comprensibilmente) chiesto la mobilitazione forzata dei giocatori, e sui media e sui social sono girati diversi post a riguardo.
https://sport.novyny.live/porazka-ukrayini-vid-rumuniyi-podaruvala-bagato-tsikavikh-memiv-foto 180520.html
Матч Румунія – Украна народив багато мемів через поразку команди Реброва
https://24tv.ua/ru/match-ukraina-rumynija-17-ijunja-memy-o-debjute-na-evro-2024-novosti futbola-24-kanal_n2577758
“Бог наказывает нас за что-то”: подборка мемов о первом матче Украины на Евро-2024 https://lux.fm/ru/match-rumyniya-ukraina-zavershilsya-provalom-nashej-sbornoj-poetomu-lovi memy-kotorye-podnimut-nastroenie_n151635/amp
Матч Румыния — Украина завершился провалом нашей сборной, поэтому лови мемы, которые поднимут настроение
6) In sostanza, c’è il concreto pericolo che i 22 (in realtà sono poi 24, ho sbagliato) calciatori ucraini, che sono dei ragazzi che vivono per lo sport e che portano in giro per il mondo la bandiera e le ragioni del loro stato, possano invece finire ammazzati al fronte, come successe al saltatore in lungo tedesco Harbig, medaglia d’argento alle olimpiadi del 1936 a Berlino, amico di Jesse Owens, che purtroppo trovò la morte sul fronte orientale nel 1944.
Forse il mio timore (ERA UN TIMORE, NON UN AUGURIO) per quei calciatori era esagerato, forse mi sono espresso male e sono stato ampiamente frainteso, forse, invece, alcuni media ed alcune parti politiche non attendevano altro che far scattare contro di me una macchina del fango basata su un post di facebook, dai toni probabilmente anzi sicuramente aspri, esagerati, ma di risentimento contro la guerra e contro il governo ucraino e il suo presidente, che -confesso – non mi è per nulla simpatico.
Non contro i calciatori ucraini, che dal punto di vista sportivo possono non piacere per gli atteggiamenti che hanno in campo e fuori, ma da qui ad “AUGURARE LORO LA MORTE” davvero ce ne passa. SMENTISCO RECISAMENTE CHE QUELLE FOSSERO LE MIEI INTENZIONI, E SE MI SONO ESPRESSO MALE, CON LA ASPREZZA DI TONI CHE PURTROPPO MI CONTRADDISTINGUE E CHE NON HO IMPARATO ANCORA A MODERARE, ME NE SCUSO. NON NE AVEVO ALCUNA INTENZIONE.
Ma queste sono opinioni, no? Credo sia ancora lecito esprimere delle opinioni, che vanno giudicate sulla base dei fatti, e possibilmente ascoltando ed accettando delle spiegazioni.
7) Riconosco che i toni del post su facebook erano inappropriati, ed ho imparato la lezione a mie spese in questi terribili giorni, ma credo di aver spiegato con sufficiente dovizia le motivazioni. Me ne scuso, in ogni caso, era un post scritto di getto, e che non spiegava nulla, buttato lì e che – a ragione – poteva essere interpretato in maniera opposta alle intenzioni.
8) A quei colleghi che, non conoscendo il russo o l’ucraino, non seguono perfettamente la scena politica interna di quei paesi, sono anche qui disponibile a tenere seminari periodici di informazione.
9) Lo stalking e i messaggi di odio, le minacce di morte ed altre ESAGERAZIONI che questa assurda campagna mediatica hanno scatenato in questi giorni, hanno anche visto l’isolamento totale nei miei confronti che il mio Ateneo, nelle sue cariche e organi più alti, ha dimostrato. Per diversi giorni ho reiterato la richiesta di un appuntamento con il Rettore del Politecnico, convinto che una semplice spiegazione, come quella qui fornita, avrebbe evitato il decollo e la totale sfuggita dal controllo di questa situazione, davvero imbarazzante per voi, ma incredibile e spaventosa per me.
10) Tanto dovevo, a tutela del mio buon nome, della mia dignità professionale, della mia onorabilità, delle mie intenzioni. Non so quanto se ne possa essere salvato, dopo questa bufera perfetta, ma sono pronto ad ogni azione, inclusa quella legale, per tutelare i miei diritti.
I messaggi con le minacce e con gli insulti saranno portati alla Procura della Repubblica nell’ambito di un esposto. Quando saranno cessati, perché tuttora continuano. Fortunatamente, quasi l’intera comunità scientifica e accademica, meno il Politecnico di Torino, è intervenuta in mio favore. Non sono solo, quindi.
Cordiali saluti
Massimo Zucchetti
Torino, 21 giugno 2024.
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ANNA
TOTALE solidarietà al Prof. Zucchetti. E massimo disprezzo per quei “giornalisti” che hanno svenduto le idee in cui un tempo credevano e ora collaborano con i peggiori fogli.Danno il voltastomaco, e il mio è robusto
Massimiliano
Bene, professore. Lei insegna anche come si sta al mondo.
Massimo Zucchetti
Grazie!
Daniela Giuffrida
È facile per chi vive “sguazzando” nel fango immaginare di poter trascinare nel proprio habitat naturale chicchessia, soprattutto se questi si è sempre distinto per aver vissuto lontano da quello, anni luce: che strano e deprecabile gusto dell’orrido! Comunque non tema, prof., tutto si chiarirà e chi ha da scusarsi o pagare, dovrà farlo. Io non dimentico -e come me -sono certa, nessuno di coloro che hanno conosciuto il Suo impegno civile e sociale, chi Lei sia.
Sempre dalla Sua parte, prof, com’è sempre stato!
In bocca al lupo e che il lupo viva…sempre!
Mara
Per chi parteggia per l’Ucraina il suo discorso ha una coerenza non per chi è solidale con le ragioni del campo avversario. Comunque l’incitamento ai giocatori e sportivi Ucraini al rientro in Ucraina per arruolarsi
mon n è certo un discorso di pace.