La discussione alla Camera sul disegno di legge 1660, meglio conosciuto come il “Ddl Sicurezza”, è stata rinviata al prossimo giovedì 25 luglio.
Originariamente prevista per martedì 26 giugno, l’approdo del testo in Aula è slittato di un mese evidentemente a causa di una crescente tensione in seno alla maggioranza su alcuni nodi del provvedimento.
Come riporta l’Adnkronos, una riunione tenuta nella mattinata tra il viceministro alla Giustizia Sisto (Forza Italia) e i sottosegretari Dalmastro (Fratelli d’Italia) e Molteni (Lega) sono “emerse alcune criticità”, tanto da indurre i presidenti delle Commissioni I e II (Affari costituzionali e Giustizia della Camera) a rinviare la discussione per non “stressare i lavori”.
Un colpevole silenzio istituzionale e mediatico – fin qui anche negli ambiti dell’opposizione – sta accompagnando l’iter di questo provvedimento, varato lo scorso novembre dal governo con triplice firma di Piantedosi-Nordio-Crosetto.
A rompere questa impasse ci ha pensato lunedì scorso una importante mobilitazione nazionale che ha attraversato le maggiori città del paese, mettendo al centro l’opposizione a quel che è stato definito “Lo Stato di polizia in un disegno di legge”.
Da parte nostra, continueremo invece a seguire e a dare risalto a questo ennesimo tentativo di inasprimento della repressione del dissenso e della riduzione degli spazi di democrazia nel paese, su cui ormai da anni la destra e il centrosinistra condividono la stessa identica visione.
La manifestazione del primo giugno contro il governo Meloni, la mobilitazione di lunedì scorso in opposizione al disegno di legge e il rinvio del passaggio in Aula a fine luglio (praticamente in piena estate) fanno pensare che forse nella maggioranza, a dispetto degli strepiti post-elezioni, non si respiri proprio un’aria di serena invincibilità.
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